Come fa un piccolo comune di 4.000 abitanti di una valle bergamasca a essere diventato un punto di riferimento per gli appassionati di musica? Tutto nasce da un organo che si trova nella chiesa parrocchiale di Lallio (Bergamo): non un organo qualsiasi ma un Bossi Urbani, costruito cioè nel 1889 da uno dei massimi organari italiani. Dopo il restauro era destinato a essere usato solo durante le funzioni liturgiche e allora Alessandro Bottelli, esperto di musica  bergamasco ma molto legato a Lallio, paese originario della sua famiglia, ha proposto al parroco di dar vita a una rassegna in cui l’organo diventava protagonista, dal titolo Box organi, Suoni e parole d’autore, giunta quest’anno alla sua ottava edizione.  «Box, perché come da una scatola escono sempre nuove seoprese», spiega Bottelli. «infatti abbiamo deciso di affiancare il suono dell’organo alle sonorità jazz, coinvolgendo di volta in volta rinomati musicisti del panorama nazionale con strumenti come il sassofono, il clarinetto basso, la fisarmonica, l’arpa celtica e quest’anno il mandolino con Dorina Frati, mandolinista della Scala. E poi abbiamo sempre rivolto uno sguardo alla contemporaneità, con commistioni originali con il mondo musicale di oggi. Infine, per ogni edizione abbiamo invitato gli scrittori italiani a scrivere racconti ispirati all’organo. Ci hanno donato le loro opere Tiziano Scarpa, Maurizio De Giovanni, Carlo Lucarelli, Andrea Vitali, Laura Pariani… I racconti sono oggetto di letture della durata di dieci minuti che fungono da intervallo tra un’esecuzione e l’altra». Tutto questo è stato possibile grazie a sponsor privati e a diversi patrocini come quello di Famiglia cristiana. Il pubblico è sempre numeroso e arriva anche dalle città lombarde come Milano, Brescia, Cremona. La rassegna di concerti Box Organi. Suoni e parole d’autore punta i riflettori quest’anno su “La Storia, le storie”. Un tema piuttosto particolare, che vuole indagare come la grande Storia ma anche la piccola storia delle esistenze personali dei compositori possa aver determinato la nascita di pagine musicali per tastiera. Si pensi solo alle Sanguinose Giornate di Marzo, un brano organistico scritto da padre Davide da Bergamo e ispirato ai ben notti fatti risorgimentali milanesi o al Capriccio sopra la lontananza del suo fratello dilettissimo, in cui Johann Sebastian Bach descrive il doloroso distacco dall’amato fratello, con tanto di richiamo della cornetta del postiglione. O magari al genere della Battaglia, che tanto successo ebbe tra i compositori vissuti tra la fine del Cinquecento e Seicento. Il 24 settembre, affronterà invece le creazioni di Poglietti, Bossi, Ballico, Clark e ancora padre Davide da Bergamo, intervallate dalle estemporanee rielaborazioni al mandolino di Dorina Frati. Il 29 settembre evento straordinario della rassegna, con il coro alpino  Grigna dell’A.N.A. di Lecco e improvvisazioni all'organo di Fausto Caporali e alla fisarmonica di Nadio Marenco. Doppio appuntamento sabato 1 ottobre con Fabio Bonizzoni, considerato tra i principali interpreti alla tastiera della sua generazione, nella duplice veste di clavicembalista (ore 17, antica chiesa di San Bernardino) e di organista (ore 21, chiesa arcipresbiterale), con autori che spaziano da Froberger a Kuhnau e da Sweelinck a Balbastre. Federico Calcagno, interverrà con le note jazz del suo clarinetto basso a riaggiornare le melodie antiche appena ascoltate dalla voce dell’organo. La rassegna, che unisce musica classica, inserti jazzistici e letteratura, darà spazio anche a tre prime esecuzioni assolute, pensate per l’organo Bossi Urbani 1889 e commissionate a Giorgio Colombo Taccani, Alberto Cara e Valentino Donella. E ai tre racconti inediti di argomento organistico firmati da Aldo Nove, Laura Bosio e Giorgio Fontana, affidati alla lettura dell’attrice Matilde Facheris. A corollario del cartellone, il concerto-spettacolo per bambini Il geniale costruttore. A tu per tu con Adeodato Bossi Urbani (domenica 9 ottobre, ore 15 e 16.15, chiesa arcipresbiterale), incentrato su alcune notizie biografiche del celebre organaro bergamasco, artefice anche dello strumento di Lallio. L’iniziativa ha la media partner del Corriere della Sera, di Avvenire, di Famiglia Cristiana, del sito della Diocesi di Bergamo e della rivista specializzata Jazzit. Ingresso libero e gratuito a tutti i concerti. Per info: 388 58 63 106