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Quello che si è appena concluso è stato il primo vero anno senza lo spettro del Covid, che aveva pesantemente segnato i due anni scolastici precedenti. Ed è anche l’anno in cui c’è stato un cambio radicale di Governo. Due aspetti di cui abbiamo chiesto una valutazione a Virginia Kaladich, presidente della Fidae, la Federazione di Scuole Cattoliche primarie e secondarie. «Scuole statali o paritarie devono fare i conti con la denatalità che fa sentire i suoi effetti», spiega Kaladich, «al momento soprattutto sulla scuola d’infanzia e sulla primaria, ma che con il passare del tempo avrà conseguenze anche sugli altri ordini di scuole. Diciamo che malgrado questo fattore, le scuole paritarie hanno retto bene, le famiglie continuano a rinnovare la loro scelta educativa verso le scuole di impronta cattolica. Per questo motivo continua la nostra battaglia per far sì che la scuola sia effettivamente paritaria, ovvero che non gravi sul bilancio delle famiglie, ma sia sostenuta dallo Stato come avviene negli altri paesi europei. Da questo punto di vista abbiamo instaurato un dialogo con il nuovo Governo in accordo con il Consiglio nazionale della scuola cattolica e ci sembra di aver trovato una buona disponibilità all’ascolto». Una questione particolare affrontata dalla Fidae è il problema dell’abilitazione degli insegnanti delle scuole paritarie. «I loro contratti sono a tempo determinato, cioè vanno rinnovati, ma non si può farlo all’infinito e non è giusto che questi 15.000 docenti, che non sono secondi a nessuno per dedizione e preparazione, vivano una condizione di precarietà. Occorre che vengano istituiti percorsi di abilitazione a essi dedicati».
Anche la Fidae ha riscontrato quest’anno negli studenti un aumento di difficoltà emotive e relazionali soprattutto negli studenti più grandi, causate dai due anni di dad e scuola a singhiozzo. «Molti ragazzi hanno disimparato a stare attenti, non riescono ad adeguarsi ai ritmi scolastici, alcuni non ce la fanno proprio più ad andare a scuola, numerose sono i problemi nei rapporti con gli altri: per questo motivo i docenti devono avere competenze diverse e nuove. Non si può pensare di azzerare tutto e spolverare il metodo pre-Covid, ma affinare l’ascolto, essere vicini anche alle famiglie, aiutare ragazzi e adulti a vedere il futuro con speranza. Ma come dice papa Francesco, non dobbiamo disperdere ciò che di buono ha portato questo periodo, penso ai collegamenti a distanza, la scuola all’aperto…».
Anche per questo Fidae ha organizzato per la settimana tra il 16 e il 22 luglio un campus estivo a Ravenna dal titolo “La scuola senza confini” aperto a tutto il personale delle scuole paritarie cattoliche, per fornire nuovi strumenti didattici per essere sempre più vicini ai bambini e ai ragazzi. Sei giorni di incontri, discussioni, lavori di gruppo e momenti di relax. «Come Fidae abbiamo fatto nostra l’esortazione del cardinale Zuppi a riscoprire l’incanto e la meraviglia, e cercheremo di coinvolgerlo nell’incontro online che faremo prima dell’inizio del nuovo anno scolastico rivolto a docenti e genitori. Nel frattempo porteremo al Papa e al patriarca ortodosso Kirill 1.700 messaggi di pace che abbiamo raccolto in tutta Italia. Un piccolo contributo che il mondo elle scuole cattoliche vuole dare per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina».



