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Il potere rigenerativo dei libri e della lettura, voluta da GeMS – Gruppo editoriale Mauri Spagnol e condotta dal Dipartimento di Economia dell’Università Roma Tre – CESMER, con il supporto tecnico di Ergo Research sotto la guida della professoressa Michela Addis, Professoressa ordinaria di Management/Marketing e Direttrice del Centro di Studi su Mercati e Relazioni Industriali (CESMER) presso l’Università degli Studi Roma Tre,.
Lo studio, che ha come universo di riferimento la popolazione italiana dai 14 anni compresi in su, si articola in quattro fasi: analisi della letteratura, indagine estensiva, ricerca qualitativa ed esperimento sul campo. I risultati mostrano che la lettura è una delle pratiche più rigenerative dell’esperienza umana. Chi legge vive meglio e mostra livelli più alti di felicità, fiducia nel futuro, resilienza, concentrazione ed empatia. In tutte le dimensioni esplorate – cognitiva, affettiva e relazionale – i lettori si percepiscono più vicini alla “migliore vita possibile”.
«Cercavamo la relazione fra la lettura di libri e la felicità individuale, ma abbiamo scoperto un universo più ampio» racconta Michela Addis. «La lettura rigenera il modo in cui pensiamo, ciò che proviamo e come stiamo insieme agli altri. È un’esperienza trasformativa che arricchisce la vita quotidiana, riduce il divario tra uomini e donne e restituisce ai giovani senso e identità». Tra tutte le attività del tempo libero, la lettura è l’unica, insieme allo sport, a non avere alcuna associazione negativa con il benessere: è una pratica protettiva e universale, che fa bene sempre, a tutti, e moltiplica il valore del tempo libero. I lettori italiani leggono in media 79 minuti al giorno, ma anche chi legge poco ne ricava un effetto di appagamento e consapevolezza che si estende a tutte le altre attività quotidiane.
Un dato interessante riguarda il rapporto delle giovani generazioni con la lettura: leggere è tornato di tendenza soprattutto tra i giovani con età compresa tra i 15-24 anni. E la scintilla nasce proprio in famiglia, dove l’incoraggiamento a leggere da parte dei genitori incide più dell’esempio diretto, con un effetto positivo che pesa fino al 25% in più. Le scelte di lettura sono guidate dalle opinioni degli altri. L’autore (68%) continua a costituire la prima motivazione di scelta di un libro, seguito dal passaparola (47%). La stampa resta centrale: il 34% dei lettori ha indicato i giudizi e le recensioni di critici e giornalisti tra i tre principali motivi di scelta delle proprie letture, più di social e classifiche.
La lettura attiva la vita culturale. Chi legge partecipa di più alla vita culturale: va al cinema il doppio delle volte e frequenta più eventi artistici e sociali rispetto a chi non legge. La lettura non isola, anzi. Chi legge è più presente nei luoghi della cultura: entra nei cinema, visita mostre, ascolta, partecipa. I libri attivano, non ritirano
L’indagine ha inoltre approfondito il ruolo della lettura nel contribuire alla riduzione del divario di genere: se in generale gli uomini si dichiarano più felici delle donne e le donne più empatiche degli uomini, lo scenario cambia quando si aggiunge la variabile della lettura, che per le donne è una leva di empowerment e resilienza, mentre per gli uomini un esercizio di ascolto ed empatia. In particolare, la ricerca evidenzia che leggere i romanzi fa bene alle relazioni: la preferenza per i romanzi, di qualunque genere, mostra correlazioni significative proprio con l’empatia e la capacità di ascolto.


Le parole di papa Francesco
La ricerca è stata presentata a a Milano in occasione di Bookcity, con il contributo di Victor Diamandi, autore e booktoker, che così ha commentato: «In un’epoca in cui tutti corrono, chi legge rallenta. E in quel rallentare trova un potere raro: il lusso di pensare, di sognare, di non appartenere a nessuno». A moderare l'incontro Agnese Pini, Direttrice responsabile delle testate QN – Il Resto del Carlino – La Nazione – Il Giorno, che ha dichiarato: «Leggere significa allenarsi alla sensibilità, alla lentezza, alla comprensione del mondo e di sé. È un esercizio silenzioso e rivoluzionario, che restituisce profondità al nostro sentire, e ci ricorda che la felicità non è mai semplificazione, ma consapevolezza».
La ricerca riporta nelle sue conclusioni un passaggio di papa Francesco tratta dalla Lettera sul ruolo della letteratura nella formazione del 2024. Una riflessione indirizzata ai futuri sacerdoti ma anche agli agenti pastorali e a tutti i cristiani : «La lettura fa fiorire la ricchezza della propria persona». In questo senso, la lettura non è soltanto un’esperienza individuale, ma una potente risorsa culturale, accessibile a tutti, capace di cambiare la vita delle persone e contribuire a una società più equa, solidale, felice



