La visita al Palatino e al Parco Archeologico del Colosseo, già piena di emozioni, diventa ancora più ricca grazie all’apertura al pubblico, dal 21 settembre, della Domus Tiberiana.

Eretta in età giulio-claudia sul versante nord-occidentale del colle Palatino, sopra la piazza del Foro Romano, dopo essere stata ampliata da Domiziano e Adriano, la Domus Tiberiana ha continuato a costituire il fulcro del potere imperiale fino in età tardo antica, per poi ospitare una nuova corte quando nel Rinascimento la famiglia Farnese acquisì questi spazi per la creazione di un prezioso giardino, i cosiddetti Horti farnesiani.

Con l’apertura del palazzo viene ripristinata la circolarità dei percorsi tra Foro Romano e Palatino, attraverso la rampa di Domiziano e gli horti farnesiani: il visitatore, che entra nel palazzo percorrendo la via coperta nota come Clivo della Vittoria, avrà così la percezione dell’antico cammino percorso dall’imperatore e dalla corte per raggiungere la grandiosa residenza privata, che dal colle Palatino ha dato origine al moderno significato della parola “palazzo”. L’esperienza era impossibile da quasi mezzo secolo, quando l’insorgere di gravi problemi strutturali aveva imposto la chiusura della struttura. È seguito un lungo lavoro di restauro volto alla conoscenza, alla tutela e alla valorizzazione di un organismo architettonico tanto complesso quanto inizialmente a rischio, per i gravi dissesti statici e geotecnici delle imponenti strutture ora sanati, che hanno assicurato e reso stabile tutto il settore riguardante la sostituzione della pendice nord del Palatino. Imago imperii è il titolo dell’allestimento museale, a cura di Alfonsina Russo, Maria Grazia Filetici, Martina Almonte e Fulvio Coletti, con l’organizzazione di Electa, che si articola nei 13 ambienti che si aprono lungo il percorso, con l’ambizione di raccontare la storia del monumento nei secoli. Centinaia di reperti oggi finalmente esposti consentono di raccontare la vita che si svolgeva all’interno della reggia.

“Questo è un altro passo importante verso la piena fruizione dell’area archeologica centrale di Roma, la più grande al mondo in un contesto urbano straordinario. Grazie all’incessante operosità del Parco archeologi- co del Colosseo e alle ingenti risorse che continuano a essere investite nella valorizzazione del sito, da oggicittadini e visitatori provenienti da tutto il mondo potranno godere di un ambienteche riapre al pubblico dopo quasi mezzo secolo dalla sua chiusura”, afferma Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo.

Il ministro della Cultura, Gennaro  Sangiuliano, intervenendo all’inaugurazione dei nuovi spazi, ha dichiarato: “Il Parco archeologico del Colosseo prosegue con l’obiettivo di restituire al pubblico spazi precedentemente preclusi alla visita. Un risultato raggiunto con un forte impegno di squadra durante lunghi lavori di restauro e riqualificazione funzionale del monumento”.

Grazie alla sponsorizzazione tecnica di ACEA, gli spazi sono suggestivamente illuminati tanto all’interno quanto all’esterno, così da essere visibili dalla

città anche di notte,