PHOTO
“Indietro Tutta”, il programma di satira sulla tv, compie 30 anni. Per celebrare questo anniversario “tondo”, Renzo Arbore e Nino Frassica tornano su Rai2 con due serate evento: “Indietro tutta 30 e lode” in onda mercoledì 13 dicembre alle 21.00 e, la settimana successiva, mercoledì 20 dicembre, in prima serata.
A tenere le fila di questo racconto Andrea Delogu.
Le due serate adotteranno la formula di una lezione universitaria, alla presenza di ospiti e di un pubblico di giovani e studenti. Verranno ricordati i momenti salienti di quella rivoluzione televisiva avvenuta 30 anni fa, sarà analizzata quell’avanguardia tv capitanata da Arbore e Frassica, che, tra gag, finte pubblicità (Cacao Meravigliao) e ragazze Coccodè, parodiava la tv commerciale e il suo basso livello culturale, segnando inconsapevolmente il costume di un Paese, i suoi linguaggi. L'obiettivo è ricordare questo frammento della storia (non solo televisiva del paese), con chi l'ha vissuto, ma anche farlo conoscere a chi non c'era. Ecco l'idea del coinvolgimento dei giovani e della formula "accademica", ma sempre all'insegna dell'ironia.
Ecco una breve storia del programma andato in onda tra il 1987 e il 1988
In onda su Rai2 tutte le sere alle 22,30 circa, prima del tg della notte, “Indietro tutta” vanta ancora oggi risultati di ascolto e di share ineguagliati per quella fascia oraria: nel corso delle 65 puntate infatti (dal 14 dicembre 1987 fino all’11 marzo 1988), il programma registrò una media di oltre 5 milioni di telespettatori con un vero e proprio record per l’ultima puntata: 50.43% di share e 9.147.000 spettatori.
Satira allo stato puro, ironia, ricerca del grottesco e del surreale. Un segno di discontinuità dalla televisione commerciale di quegli anni, che il programma prendeva garbatamente in giro dissacrandone ritualità e meccanismi.
Il contesto nel quale debuttò “Indietro Tutta” segnava il successo del telequiz, che si era imposto come genere di intrattenimento di maggiore seguito popolare. Le trasmissioni elargivano premi per milioni al pubblico e gli show ostentavano ricchezza e pacchianeria.
L’Arbore di allora, reduce dal successo di “Quelli della notte”, si propose di ironizzare su quell’universo di generi televisivi che non gli piacevano affatto, come confessò durante la conferenza stampa di presentazione del programma i cui contenuti, però, nel suo stile rimasero misteriosi fino all'ultimo.
Nel programma c’era la satira di tutti gli ingredienti della televisione di intrattenimento di allora, il quiz con il suo “da dove chiama”, il notaio, la valletta, il bambino usato come “entertainer”, le ragazze ribattezzate “coccodè” per ironizzare sul ruolo delle donne allora preminente in televisione. La satira riguardava anche lo strapotere dello sponsor attraverso uno sponsor finto, il Cacao Meravigliao (un fenomeno assolutamente unico nella storia della televisione), un pubblico per la prima volta protagonista, anche come cantante (poi adottato da altre trasmissioni), una ruota della fortuna esagerata, con relativo gong e gonghista e perfino un cane, animale che poi sarebbe diventato protagonista nella televisione di oggi. Ma oltre la satira e la finta contrapposizione nord e sud , cara a Renzo Arbore e Ugo Porcelli, la vera cifra di “Indietro Tutta”, era la pura improvvisazione, oltretutto l’unica possibile per un programma giornaliero.
Intuizioni che rimandano ai classici del “non sense” cinematografico di Buster Keaton od Helzapoppin. Dialoghi surreali ispirati dalla lettura del regolamento si alternavano ad interventi “in voce” di una serie di personaggi divenuti autentici cult: le interferenze degli agenti di polizia “Volante uno-Volante due”, il professor Pisapia, i concorrenti da casa (tra i quali amichevolmente figura anche l’attore Massimo Troisi).
Lo studio assomigliava ad un coloratissimo luna park volutamente kitsch, illuminato da migliaia di lampadine con, ai lati, due tribune dove siedono i concorrenti del (finto) gioco.
Renzo Arbore, vestito da nocchiero, sovrintendeva e dirigeva da un pulpito a forma di conchiglia. Non mancava il presentatore, il “bravo presentatore” Nino Frassica, dotato per l'occasione di un pulpito mobile su cui era adagiato l'intoccabile regolamento



