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C'è vita oltre il rap, anche a Milano. Lo dimostra la rassegna dedicata alla musica emergente indipendente cantautorale milanese, È tempo di indie, che avrà luogo all’aperto nella suggestiva cornice dei Bagni Misteriosi fino al 27 settembre. Nove concerti acustici, quattordici talenti della scena musicale indie milanese avranno qui l’opportunità di farsi conoscere esibendosi rigorosamente in versione acustica. Si comincia mercoledì 28 giugno alle ore 21.00 con Filospada /Loredt. Loredt nasce come progetto singolo del cantautore Lorenzo Calcaterra, nato e cresciuto in una casa di ringhiera del quartiere Niguarda. Attorno ad esso e alle sue canzoni si è poi riunito un gruppo di altri artisti: Agnese Carbone, cantante chitarrista fotografa e doppiatrice; Leonardo Bonelli, equilibrista, tastierista e percussionista, e Yuri Cusmai, percussionista, imitatore professionista e pianista.
Seguirannoi Leanò (5 luglio), Meli/Pit (13 luglio), Elio Marrapodi (19 luglio), Simone Matteuzzi (26 luglio), Lu / Clemente di Giovanni (5 settembre), Frisari / Daniele Cella (13 settembre), Brenneke (19 settembre), Maelys / Lacci (27 settembre). Nelle serate in cui sono previsti i concerti della rassegna i Bagni Misteriosi offrono il servizio di balneazione serale dalle 19.00 alle 22.00. Chi vorrà potrà quindi godere delle performance in costume da bagno approfittando dell’occasione per fare un tuffo in piscina.


Il progetto musicale Lacci nasce dalla testa e dalla penna di Daniele Boi. Il 31 gennaio 2020 viene pubblicato il primo singolo 31 Per Sempre. Il 27 febbraio esce il secondo singolo, Quello Che Siamo. Lacci prova a farsi spazio nel panorama della musica indie-pop italiana, pur non volendosi costringere dietro ad una catalogazione così stretta, dal momento che le sue frequenze possono non essere caratterizzate sempre dallo stesso mood e dagli stessi suoni. Le canzoni presentano un filo conduttore, i lacci, che si intrecciano, creano nodi, si sciolgono e rappresentano i legami creati durante il corso della vita.
“Canto quello che mi succede perché non saprei raccontare qualcosa che non conosco”.



