Donne maltrattate e uccise da uomini che a parole dicono di amarle. Quasi ogni giorno sentiamo storie così. Ma Ivano Di Matteo, dopo aver esplorato il rapporto tra genitori e figli in I nostri ragazzi, con il suo nuovo film, La vita possibile, nelle sale dal 22 settembre, già dal titolo fa capire che queste storie potrebbero avere un finale diverso. Lo fa raccontando con sensibilità il coraggio di una donna che si ribella alle violenze del marito. Siamo a Torino, dove Anna (Margherita Buy) e suo figlio Valerio (Andrea Pittorino) fuggono da un uomo che ha distrutto l’amore coniugale e ha reso il bambino chiuso e fragile, trovando rifugio da Carla (Valeria Golino), un’amica di vecchia data che accetta di ospitarli. 

"La vita possibile è un film sulla speranza, sulla forza delle donne, sulla capacità di nasce e rinascere ancora",  ha scritto Di Matteo nelle note di regia. "Ribellarsi è non solo necessario ma anche doveroso. La possibilità è quella di trovare una folle e dolce amica che ti aiuta, una casa anche se piccola che ti accoglie, un lavoro seppur duro che ti sostiene. Un futuro. Magari ancora amore".

Di Matteo proviene dal documentario e si vede. Nel raccontare il calvario e la risalita di Anna, non cede quasi mai al gusto per le scene madri, ma si limita a raccontare lo svolgersi delle cose, anche se non in modo distaccato. Tanto a dare la giusta dose di emotività al film provvedono le due attrici protagoniste, che illuminano la scena ad ogni apparizione. E alla fine si esce davvero dal cinema con la speranza che un'altra vita sia davvero possibile, non solo per le donne maltrattate ma per tutti coloro che hanno bisogno di ritrovare la fiducia e l'amore degli altri.