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Cara prof, come ogni fine anno iniziano gli incubi della chiusura della scuola. Con tutti i miei figli ho vissuto questa fase: maggio sembra essere solo il mese delle interrogazioni, delle verifiche e dello studio fino alle quattro di notte, tra compiti da svolgere e carichi di lavoro pesanti.
Mi chiedo da sempre: non è possibile organizzarsi meglio? Oggi, con il registro elettronico, credo sarebbe anche più semplice.
FRANCESCA
Cara Francesca, maggio è effettivamente il mese scolastico più impegnativo per studenti e docenti. Per fortuna, il clima mite e le giornate più lunghe aiutano un po’ a risollevare il morale.
Hai ragione: bisognerebbe organizzarsi meglio, tutti. Noi docenti, ma anche gli studenti.
Partiamo dai docenti: come mi è capitato di scrivere più volte, siamo una categoria poco incline al lavoro di squadra. Troppo spesso ci rapportiamo con gli studenti come se esistesse solo la nostra disciplina, dimenticando che il consiglio di classe è composto da molti insegnanti.
Servirebbe, quindi, non solo una programmazione individuale o di materia – come già previsto – ma anche una vera programmazione di classe, che purtroppo quasi mai si realizza, e finisce per essere solo la somma delle singole pianificazioni.
Ci viene in aiuto il registro di classe, dove dovremmo – uso volutamente il condizionale – segnare con anticipo le verifiche scritte e orali, proprio per evitare sovrapposizioni e carichi eccessivi, soprattutto a fine anno.
D’altro canto, anche gli studenti dovrebbero imparare a organizzare meglio e con più continuità il loro lavoro, evitando lo studio “matto e disperatissimo” dell’ultimo minuto.
Sappi però che la tua preoccupazione è stata raccolta dal ministro dell’Istruzione, che proprio in occasione della chiusura dell’anno scolastico ha inviato una nota a tutte le scuole, di ogni ordine e grado, ribadendo l’importanza della collaborazione tra scuola e famiglia: «No a carichi di lavoro troppo gravosi per gli studenti».



