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Cara Prof., mio figlio Luca, da poco laureato in matematica, ha deciso di fare l’insegnante, e così pochi giorni fa ha incontrato i suoi primi allievi.
Con emozione ho ripensato ai miei professori delle superiori, ai miei insegnanti delle medie; e agli insegnanti che si sono avvicendati negli anni con mio figlio, dalle elementari fino alle superiori. Se devo fare un bilancio posso dire che la maggior parte di loro erano e sono dei professionisti appassionati, mossi dall’amore per il loro lavoro.
Mai come oggi sono grata ai miei insegnanti e ai suoi. Spero tanto che anche lui riesca ad entrare nei cuori dei suoi ragazzi.
MADDA
Leggi la risposta di Paola Spotorno
– Cara Madda, che bella la tua lettera piena di luce e di speranza. In un momento così diffi cile per tanti giovani, sapere che c’è chi ha deciso di restituire quella passione e quell’impegno ricevuto sui banchi di scuola è davvero un regalo, almeno io lo penso come un regalo, viste le imminenti festività natalizie. Fare l’insegnante, decidere di trasmettere ciò che si è appreso ad altri è una scelta coraggiosa che pochi laureati, soprattutto se in materie scientifi che, si sentono di fare.
I tempi lunghi e non sempre certi per entrare di ruolo, uno stipendio che non ripaga di tutto lo studio fatto e che, a seconda della città, non permette di poter progettare un futuro di coppia, una burocrazia imperante che toglie spazio alla relazione scoraggiano questa scelta, che solo una forte motivazione può far superare. Ma so di certo, per esperienza, che incrociare gli sguardi dei ragazzi, sentire le loro storie, imparare a vederli oltre le apparenze ripaga della scelta fatta.
E, cara Madda, se solo uno degli studenti che incontrerà oggi tuo fi glio scriverà tra venti, trent’anni ciò che mi scrivi tu oggi, vorrà dire che ne è valsa la pena. Buona fortuna a lui e buon Natale a tutta la tua famiglia.



