Non capiamo perché nostra nuora ha tagliato i ponti con noi; è brava come mamma e nel suo lavoro, il loro unico figlio che fa la terza media è bravo in tutto; ma la nuora si nega alle nostre telefonate e nostro figlio arriva qualche volta “clandestino” per dirci che tutto va bene. Ci deve bastare? Fortunatamente abbiamo altri tre figli sposati con i quali, generi e nuore comprese, condividiamo molto...

GABRIELLA E SIMONE


— Cari nonni Gabriella e Simone, avete ragione: la vostra vita è piena dei rapporti con gli altri tre figli sposati e nipotini vari; il silenzio di vostra nuora che si nega sarebbe molto più duro se aveste solo quel figlio, il quale, ci raccontate, ha già fatto scelte “sbagliate” (come ci dite) andando solo a convivere, scegliendo di avere un figlio unico e di non battezzarlo eccetera. Lasciateci immaginare: la vostra casa è un felice porto di mare, voi siete aperti non solo alla vostra famiglia allargata, ma anche a gruppi di amici... ci avete descritto il vostro Natale quasi “a rate”, nel senso che mezzogiorno e sera ce n’è per tutti. Ebbene, vostra nuora ha iniziato a frequentarvi, almeno “nelle feste comandate”, come ci dite; e forse questo l’ha spaventata, si è sentita “persa”; lei, così vegana e metodica, non si è lasciata “corrompere” dal vostro stile evidentemente così “gaudente”! Ora ci raccontate che vostro figlio arriva più o meno una volta alla settimana, a salutarvi per un quarto d’ora, arriva clandestino, perché lavora nella città di mare vicino alla vostra. E voi – ci raccontate – gli fate tanto di “predica” sul fatto che il nipote ha bisogno dei cuginetti per non crescere solo, che voi avete diritto di vedere il nipote... tutte affermazioni sacrosante, ma assolutamente inutili. E forse dannose. Ci raccontate che vostro figlio “glissa” alle vostre lamentele, pare dirvi: “Non posso farci niente”; anzi – cerchiamo di interpretarlo – tenta di dirvi, anche se non esplicitamente, che quella è la sua vita, che non è una specie di prigioniero agli arresti domiciliari. La solare “confusione” di casa vostra gli andava bene, è vero: è lì che è cresciuto, ma il suo ménage familiare così rigido e solitario per ora gli va bene. In effetti non vi parla male della sua donna! Ma perché allora non gli dite – una volta per tutte – che lo apprezzate per come è solidale con la sua donna e il suo figlio unico, che gli volete bene, anche se non capite le sue scelte; che il regalo di farvi vedere ogni tanto la sua faccia è già molto; che non volete cambiare la sua vita familiare. E che voi ci siete, se lui e la sua famiglia vogliono chiedervi qualcosa. Con pace. Senza lamentele esplicite o implicite. Sarebbe un bellissimo supporto per questo vostro figlio!