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Nel cuore dell’Avvento lecchese torna l’appuntamento che da sette anni unisce arte, spiritualità e vita quotidiana in un dialogo fecondo: “Capolavoro per Lecco”. Dal 6 dicembre fino all’8 marzo 2026, al primo piano di Palazzo delle Paure, va in scena “Lessico famigliare. La bottega dei Bellini e l’alba del Rinascimento a Venezia”, un’esposizione che pone al centro uno dei nuclei artistici più importanti della storia italiana: Jacopo Bellini e i figli Giovanni e Gentile.


Tre opere capitali, provenienti da altrettante prestigiose collezioni pubbliche, permettono per la prima volta di leggere da vicino il dialogo pittorico che attraversa una generazione: la Madonna col Bambino di Jacopo Bellini (circa 1450, Accademia Tadini di Lovere), la giovanile Madonna col Bambino di Giovanni Bellini (1450–1460, Musei Civici di Pavia) e la monumentale Nascita della Vergine realizzata dalla bottega familiare con il coinvolgimento diretto sia di Giovanni sia di Gentile (1465, Galleria Sabauda di Torino).


Curata da Giacomo Alberto Calogero (Università di Bologna), la mostra racconta l’alba del Rinascimento veneziano attraverso una lente particolare: quella del “lessico famigliare”, inteso non come semplice trasmissione di tecniche, ma come vero linguaggio comune in cui maestria, visione spirituale e sperimentazione si alimentano reciprocamente. Jacopo, artista aperto alle nuove prospettive dell’arte italiana, forma i figli non solo nel mestiere, ma in una concezione dell’arte come dialogo continuo tra tradizione e innovazione. Giovanni, destinato a diventare uno dei maggiori pittori veneziani, e Gentile, attento cronista pittorico della Serenissima, raccolgono l’eredità del padre aprendola a una sensibilità nuova, fatta di colori più atmosferici, volti più umani, una luce che accarezza invece di scolpire.


«Capolavoro per Lecco nasce dal desiderio di provocare nel visitatore una riflessione sulla propria vita a partire dall’incontro con la bellezza – spiega il prevosto monsignor Bortolo Uberti –. Il Natale porta l’annuncio di salvezza a ogni uomo, credente e non credente. L’arte diventa occasione concreta per incontrare questo messaggio». In tale prospettiva la bottega dei Bellini diventa metafora viva di ciò che accade nelle famiglie e nei luoghi di lavoro: scambio tra generazioni, apprendistato reciproco, dono che cresce nel dialogo.
Non a caso l’esposizione include anche un percorso parallelo dedicato alle imprese artigiane familiari contemporanee: testimonianze raccolte sul campo – dalla ceramica al legno, dal ferro ad altre lavorazioni manuali – che documentano come il passaggio del “saper fare” continui a basarsi sul legame tra esperienza e speranza, memoria e innovazione. È una narrazione che attraversa secoli e mestieri, riconducendo l’arte dei Bellini alla concretezza del lavoro quotidiano. Come sottolineano i curatori di questo segmento, il gesto artigiano resta un atto affettivo prima che tecnico: eredità che si tramanda non solo con le mani, ma con lo sguardo.


Cuore pulsante della mostra è anche il coinvolgimento dei giovani: oltre sessanta studenti delle scuole superiori lecchesi, impegnati nei PCTO, accompagneranno i visitatori nel percorso di visita e contribuiranno alla comunicazione digitale dell’evento. Un’esperienza che li rende protagonisti attivi nell’educazione allo sguardo e alla bellezza.
L’allestimento, firmato da Giorgio Melesi, gioca su luci e cromie per guidare il visitatore in un itinerario intimo e suggestivo, accompagnato da spazi didattici dedicati a bambini e scuole. A completamento, un catalogo di approfondimento e un calendario di eventi culturali e musicali arricchiranno l’offerta.
Con biglietto simbolico di due euro e ampie esenzioni, “Capolavoro per Lecco” si conferma un progetto di alta accessibilità culturale capace di coniugare rigore scientifico e spiritualità, storia dell’arte e vita vissuta. In un tempo che spesso separa le generazioni, la mostra invita a riscoprire il valore del dialogo: perché, come insegnano i Bellini, la bellezza nasce sempre dall’incontro.
Per informazioni: www.capolavoroperlecco.it.




