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Qualche anno fa, mio marito ha avuto gravi problemi di salute, con una forte depressione. Adesso sta meglio, però da allora non si occupa più dei ragazzi. Dice di non avere abbastanza energie.
Dei due figli, il maschio, che ha 17 anni, è molto scontroso con suo padre e mi dice che dovrei lasciarlo. La figlia, 13 anni, ci fa meno caso. Io cerco di sostenere mio marito e chiedo a mio figlio di essere più comprensivo, ma alla fine vengo attaccata da tutti e due. Mio marito mi addossa tutte le responsabilità della famiglia e io sono stanca.
ANGELICA
Cara Angelica, voglio innanzi tutto riconoscere il tuo coraggio nell’affrontare una situazione molto faticosa, in cui lavori, porti avanti la famiglia e supporti tuo marito nelle sue difficoltà. Vostro figlio non trova nel padre un valido modello di identificazione: a modo suo, con questa sua conflittualità, il ragazzo manifesta la sua nostalgia per un papà che non ritrova più.
Ecco perché è importante che il tuo ragazzo non resti solo, ma abbia altre figure di riferimento tra gli adulti intorno a voi.
Dalla tua lettera, mi sembra che tuo marito non sia ancora riuscito ad affrontare il dolore della malattia e delle menomazioni che ha provocato; la sua depressione è meno evidente, ma ancora presente. Più che una moglie, in te vede una figura di supporto continuo, potremmo dire una mamma, che gli dà molto e non chiede nulla, o quasi, in cambio. In questo, può contare anche sul tuo forte senso di responsabilità e sulla tua abnegazione. Ti proporrei di ripensare questo tuo ruolo e di incominciare a segnalare con decisione che anche tu hai desideri, interessi, preoccupazioni da far valere, e per questo non puoi sempre offrirgli tutto quell’aiuto che lui ti chiede. Forse diventerà più disponibile a riconoscere la sua nuova condizione e magari anche ad accettare un aiuto esterno.



