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Ho uno suocero che mi rovina tutto, anche le feste più belle. L’ho invitato per il compleanno di nostro figlio e lui non ha fatto che criticare come cucino, come tengo la casa, come educhiamo il nipote, il quale, alle critiche palesi del nonno, non faceva che sbuffare. Mio marito ha rotto con suo padre da un pezzo e non ha avuto altro da dirmi se non che non dovevo invitarlo. Ma che cristiani siamo? Lui ora ha 85 anni e vive da solo…
CESARINA
— I cristiani, se ci permetti cara Cesarina, non sono quelli che si mettono volontariamente nei pericoli e poi si lamentano… Forse servirebbe mettere un po’ d’ordine nelle tue buone intenzioni. Proviamo? Tu hai invitato il padre di tuo marito, ma lo hai consultato prima di invitare suo padre? Tu conosci benissimo la storia infantile di tuo marito: un padre padrone (ne esistono ancora!) che l’ha obbligato a fare gli studi che diceva lui, che l’ha tolto dal calcio perché “non serve a niente”, che l’ha sempre criticato e disprezzato e per giunta non è stato difeso da una madre debole e sottomessa. Hai ragione: il decimo compleanno di un nipotino poteva essere una buona occasione per riconciliarsi; ma la prima forma di riconciliazione è il rispetto. Potresti forse congratularti con tuo marito che mantiene un lavoro, che ama la sua famiglia, che non esercita da padre padrone dicendogli che quel suo papà “persecutore” non è riuscito a rovinare suo figlio? Un figlio che ha rotto i ponti con suo padre, è vero, ma che forse nel suo bilancio emotivo è il meglio che abbia saputo fare. Ma poniamo il caso che il tuo marito assentisse a questo invito al nonno: allora, dovevate essere ben preparati, tu per prima. Se il nonno è “un criticone nato” come dice il nipotino festeggiato, allora… bisogna lasciarlo criticare: un merlo bisogna lasciarlo fischiare, non ti pare? Non sarà che si metta improvvisamente a miagolare! Ebbene, i cristiani che tu citi con tanta passione non sono quelli che si aspettano l’inverosimile, anzi, stanno ben piantati sulla realtà e da lì, magari, trovano una traccia per raggiungere l’Oltre, il sorprendente, l’inaspettato. Nella tua generosità (anche se è molto, molto difficile) potresti dire: «Grazie delle tue critiche, nonno, sono il tuo modo di volerci bene…». E stare nella pace! Auguri.



