SILVANA Ho avuto fra le mani un foglio dove un bambino davanti al Santissimo esposto chiede alla mamma: “Perché stiamo a guardare un pezzo di pane chiuso in una teca d’oro?”. Risposta: “Non hai tutti i torti; Gesù ha detto: Prendete e mangiate. Non guardate”. Non sono per niente d’accordo.
Gesù ha istituito il sacramento dell’Eucaristia nel contesto di una cena il cui scopo è la condivisione dello stesso cibo. Infatti, la Comunione è il traguardo normale della piena partecipazione alla Messa. Ma l’adorazione del pane consacrato fuori della Messa non è in contrasto con essa e con la Comunione. Anzi, le stesse norme affermano che «la celebrazione dell’Eucaristia nel sacrifi‚cio della Messa è veramente l’origine e il ‚fine del culto che a essa viene reso fuori della Messa... Se Cristo ha istituito questo sacramento come nostro cibo, non per questo è sminuito il dovere di adorarlo». Se prima della riforma conciliare l’adorazione aveva preso talora il sopravvento sulla Messa (anche per il fatto che il sacerdote celebrava da solo e in latino all’altare), non è oggi il caso di arroccarsi sul versante opposto con modalità anche di pessimo gusto, come riportato.