Ecco un altro grande fondatore, che diede vita all’ordine dei Frati Predicatori, detti appunto Domenicani. Nato nel 1170 a Caleruega, nella Vecchia Castiglia, sui quindici anni cominciò gli studi delle arti liberali, dedicandosi poi alla teologia, nell’università di Palencia dove, tra l’altro, per una dozzina di volte tentò di offrirsi volontario come schiavo dei saraceni per liberare altri prigionieri. Ordinato prete, mentre accompagnava il vescovo di Osma in una missione diplomatica affidatagli da re Alfonso VIII di Castiglia, passando per la Linguadoca rimase colpito dal dilagare dell’eresia catara, che allontanava molta gente dalla Chiesa. I due, tornati a Roma, ne riferirono al Papa che li invitò a predicare in quelle terre e, anche quando il vescovo tornò nella sua diocesi, Domenico per dieci anni continuò la sua missione, mentre attorno a lui si era formato un gruppo di seguaci che a Tolosa costituirono la comunità della “Sacra Predicazione”; contemporaneamente, nasceva anche una comunità di donne che avevano abbandonato l’eresia catara. Nel 1215, accompagnando a Roma il vescovo Folco per il IV Concilio Lateranense, ottenne l’approvazione della nuova comunità da Onorio III che lo nominò anche “Maestro del Sacro Palazzo” (teologo del papa), ruolo che fino ad oggi è stato sempre ricoperto da un domenicano. L’Ordine ebbe un successo straordinario diffondendosi in tutta l’Europa, specie nei centri universitari come Parigi e Bologna. Suoi fini sono la predicazione, lo studio, la vita comune, la testimonianza della povertà evangelica (i Domenicani sono un ordine mendicante come i Francescani). A loro si deve in particolare la diffusione della pratica del Rosario. Domenico morì a Bologna, nel convento da lui fondato, il 6 agosto 1221 e subito si moltiplicarono miracoli e grazie ottenuti per sua intercessione. Fu canonizzato nel 1234. Il popolo bolognese lo proclamò patrono e difensore perpetuo della città.
San Domenico
San Domenico
7 agosto 2025 • 22:00




