Nato in Spagna nel 1558, a 28 anni fu ordinato sacerdote e, godendo di grande prestigio, gli furono affidate mansioni di fiducia. Nominato vicario di Urgell, gli fu concesso di recarsi a Roma con l’incarico di teologo del cardinale Marco Antonio Colonna. La constatazione dell’ignoranza, dell’abbandono e del dilagante malcostume in cui vivevano i ragazzi di Trastevere lo indusse nel 1597 a fondare nella parrocchia di Santa Dorotea quella che è stata la prima scuola popolare gratuita d’Europa, che si interessava al fanciullo fin dalle prime nozioni elementari e se in lui scopriva capacità e inclinazione, lo accompagnava sino al possesso delle conoscenze superiori, seguendolo in tutte le fasi del suo sviluppo psicofisico. L’istruzione religiosa e catechistica aveva una parte preponderante nell’orario delle lezioni, e altrettanto centrale era il ruolo della cappella, quotidianamente visitata dagli alunni che assistevano alla Messa, si confessavano e si comunicavano frequentemente: le pratiche di pietà nella pedagogia calasanziana diventavano anche mezzi correttivi in sostituzione dei castighi corporali, grazie alla novità del binomio sacerdote-educatore. Dopo un primo riconoscimento ufficiale, nel 1617, si moltiplicarono i seguaci del santo, chiamati Padri delle Scuole Pie e, più tardi, Scolopi, richiesti dalle autorità civili ed ecclesiastiche, anche all’estero. Non mancarono però le difficoltà a causa di religiosi irresponsabili che, travolti da ostilità contro il fondatore, lo calunniarono pesantemente, denunciandolo al S. Uffizio, sì che nel 1646 Innocenzo X ridusse le Scuole Pie a semplice congregazione senza vincolo di voti e molti religiosi si dispersero. Il santo morì il 25 agosto 1648 a Roma, prevedendo la piena restaurazione dell’Ordine, che avvenne per opera di Alessandro VII e di Clemente IX. Canonizzato nel 1767 da Clemente XIII, il Calasanzio fu da Pio XII, nel 1948, proclamato patrono di tutte le scuole cristiane.