Nato l’8 gennaio 1894 presso Lodz in Polonia e battezzato come Raimondo, nel 1907 fu accolto dai frati Minori Conventuali di Leopoli dove prese il nome di Massimiliano Maria. Dal 1912 al 1919 completò a Roma gli studi laureandosi in filosofia e in teologia, ma fu sempre interessato anche alla fisica e alla matematica, arrivando persino a progettare alcuni tipi di aerei. Fu ordinato sacerdote nel 1918. A Roma, dopo avere assistito ad un corteo di massoni che inalberavano uno stendardo in cui Lucifero schiacciava san Michele Arcangelo, per propagandare la devozione alla Vergine (colei che schiacciò la testa al serpente) fondò la “Milizia di Maria Immacolata” e, tornato in Polonia, la rivista “Il Cavaliere dell’Immacolata”; inoltre curò la costruzione di un convento a 40 km da Varsavia, che chiamò “Niepokalanów”, Città dell’Immacolata che, nel giro di 10 anni, arrivò a contenere ben 762 religiosi, tra sacerdoti, chierici e frati laici. Nel 1930 si recò a Nagasaki, in Giappone e anche lì realizzò una comunità francescana sul tipo di Niepokalanów: “Mugenzai no Sono” (Giardino dell’Immacolata). Tornato in Polonia, si dedicò soprattutto all’attività vocazionale ed editoriale. Al “Cavaliere dell’Immacolata”, che raggiunse la tiratura di 750 mila copie, egli affiancò “Il Piccolo Giornale” con 130 mila copie nei giorni feriali e 250 mila in quelli festivi. Con l’invasione nazista della Polonia fra Massimiliano fu arrestato il 17 febbraio 1941 e deportato ad Auschwitz dove, in agosto, essendo evaso un detenuto dal lager, dieci suoi compagni furono chiusi in un bunker per morirvi di fame. Poiché uno dei prescelti urlava dal dolore pensando alla moglie e ai figli, il santo ottenne di sostituirsi a lui, e assistette tutti aiutandoli a morire cristianamente. Il 14 agosto, essendo ancora vivo, fu ucciso con una iniezione di fenolo. Giovanni Paolo II lo canonizzò nel 1982: alla cerimonia era presente anche l’uomo salvato da lui, Francesco Gajowniczek.

San Massimiliano Kolbe
San Massimiliano Kolbe
13 agosto 2025 • 22:00




