Le notizie su questo famoso taumaturgo vanno valutate con qualche riserva, data la mancanza di documentazione coeva. Sappiamo comunque per certo che nacque nel 1200 a Portell, nei pressi di Barcellona, venendo estratto dal corpo della madre morta poco prima di darlo alla luce (da qui l’appellativo di Non-nato). Entrato verso il 1224 nel’Ordine dei Mercedari, fondati qualche anno prima dal suo amico san Pietro Nolasco, Raimondo si dedicò completamente alla liberazione e alla conversione degli schiavi della Spagna, occupata allora dai Mori, rendendosi in pari tempo utile al suo Ordine, in favore del quale patrocinò una causa a Roma. Trasferitosi in Algeria, fu catturato e tenuto per vari mesi come ostaggio e sottoposto a crudeli sevizie, da lui eroicamente sopportate. Per impedirgli di predicare gli misero sulla bocca una specie di lucchetto, dopo avergli perforato le labbra con un ferro rovente, ma egli continuò ugualmente a parlare, riuscendo a infondere coraggio agli schiavi, invitandoli a perseverare e convertendo anche degli infedeli. Riacquistata la libertà, tornò in Catalogna, dove l’avventura africana lo aveva reso popolare e papa Gregorio IX, per la fama della sua virtù, nel 1239 lo creò cardinale conferendogli il titolo di S. Eustachio. Successivamente, lo convocò a Roma per farne un suo consigliere. Messosi in viaggio per obbedire al Papa, il santo fu colto da una violentissima febbre a morì a Cardona, nei pressi di Barcellona, il 31 agosto 1240, a soli quarant’anni di età. Fu sepolto nella chiesetta di S. Nicola, presto trasformata in luogo di culto per la venerazione che aveva circondato il santo a causa dei molti miracoli ottenuti per sua intercessione in vita e dopo la morte. Nel 1657, Alessandro VII fece inserire il nome di San Raimondo nel Martirologio Romano e nel 1681 Innocenzo XI ne estese la festa a tutta la Chiesa. Per il modo con cui è venuto al mondo, il santo è invocato come patrono delle ostetriche.