Liturgia del giorno:
Es 33,7-11; 34,5-9.28; Sal.102; Mt 13, 36-43.
Sant’Alfonso Maria de’ Liguori fu una personalità poliedrica: eccellente musicista, poeta raffinato, oratore capace di trascinare le folle, teologo di qualità, fondatore di un ordine religioso. Nato a Marianella presso Napoli da un’antica famiglia nobile nel 1696, dottore in legge a soli 16 anni, diventato avvocato di successo, dopo aver perso una causa importante fra il duca Orsini e il granduca di Toscana, lasciò la professione per consacrarsi al Signore. All’inizio fu ostacolato durissimamente dal padre che però, col tempo, lo lasciò libero di seguire la sua vocazione. Ordinato prete nel 1726, Alfonso cominciò una intensa attività di predicatore nei quartieri più poveri e malfamati, dando poi vita alle cosiddette ”cappelle serotine” in diverse chiese della diocesi. Poi, nel 1732 con cinque compagni, fondò la Congregazione del Santissimo Salvatore (successivamente denominata del Santissimo Redentore, da qui il nome di “Redentoristi”), che annoverava in un primo tempo donne e in seguito anche uomini. Nel 1762 fu nominato contro sua voglia vescovo di Sant’Agata dei Goti. Intanto predicava e scriveva (ben 110 le sue opere, soprattutto di teologia morale e di ascetica), componendo anche canzoncine in onore della Vergine e di Gesù Bambino: la più nota è “Tu scendi dalle stelle”. Inchiodato dall’artrosi, fu costretto a dimettersi, ma la sofferenza maggiore gli venne da un decreto di Pio VI che, malamente informato da alcuni nemici del santo, senza neppure ascoltarlo scisse la famiglia religiosa dei Redentoristi in due tronconi, disponendo che le case della Sicilia non dovessero più appartenere alla congregazione. Alfonso accettò umilmente l’obbedienza. Morì il 1° agosto 1787. Pio VI capì di aver perseguitato un innocente e avviò il processo di canonizzazione. Il Liguori fu beatificato nel 1816, canonizzato nel 1839, nel 1871 dichiarato dottore della Chiesa e nel 1950 proclamato patrono dei confessori e dei moralisti.