Liturgia del giorno:
Ez 34,11-12.15-17; Sal 22 (23); 1Cor 15,20-26.2; Mt 25,31-46
Di lei storicamente si sa poco, in una sua Passio si racconta che venne fidanzata dai genitori a un certo Valeriano al quale, al momento del matrimonio, rivelò di avere offerto da tempo a Dio la sua verginità, su cui vegliava un angelo. Valeriano, istruito e battezzato da papa Urbano, poté effettivamente vedere quell’angelo che ordinò ai coniugi di vivere in castità; più tardi si convertì anche il fratello di Valeriano, Tiburzio e i due si dedicarono a dare degna sepoltura ai cadaveri dei cristiani uccisi. Scoperti, Valeriano e Tiburzio furono decapitati, inoltre il prefetto, volendo impossessarsi dei loro beni, fece arrestare e decapitare anche Cecilia, le cui spoglie vennero collocate da papa Urbano in un sepolcro nelle catacombe di san Callisto. Da lì nell’821 Pasquale I le trasportò nella basilica costruita sulla casa della santa e nel 1599 la sorprendente svolta: durante i lavori di restauro della basilica, venne trovato il corpo di Cecilia incorrotto, coricato sul lato destro. Considerata patrona della musica, ha ispirato innumerevoli artisti tra cui Rubens e Raffaello, nonché compositori tra cui Händel.