Nata a Tagaste nel 332 da una famiglia cristiana dalla quale ereditò, assieme alla fede, una pietà profonda, Monica venne poi data in sposa a Patrizio, uomo buono ma di carattere irascibile, che lei seppe servire e sopportare con molta pazienza anche nelle infedeltà. Da questo matrimonio nacquero tre figli: Agostino, Navigio e una figlia, di cui ignoriamo il nome, che sarebbe morta nel monastero di Ippona nel 424. Il marito, legionario romano, nel 371 da pagano che era si convertì e fu battezzato, morendo poi l’anno seguente. La parte che ebbe Monica nel cammino di fede di sant’Agostino è ben nota. Il giovane già a sedici anni, da semplice catecumeno, si era dato a un vita disordinata, conquistato anche dalle idee distorte dei manichei, eretici da lui conosciuti durante i suoi studi a Cartagine. La santa seguiva il figlio e quando questi aprì una scuola a Tagaste, lei lo ospitò nella propria casa nonostante convivesse con una donna. Poi però Agostino, deluso dalla indisciplina dei suoi allievi, decise di trasferirsi a Roma, e da lì successivamente a Milano, dove conobbe sant’Ambrogio. Qui lei lo raggiunse, continuando con assidue preghiere e lacrime a impetrarne dal Signore la conversione, ed ebbe la gioia di assistere al suo battesimo nella Pasqua del 387. Ma prima della fine di quell’anno, dopo avere vissuto qualche tempo a Cassiciacum (Cassago in Brianza o, secondo altri, Casciago presso Varese) con Agostino e i suoi amici, mentre era a Ostia in attesa di imbarcarsi per l’Africa col figlio morì e là venne sepolta. Nel 1946 fu scoperto un frammento del suo epitaffio originale, dettato dal console Flavio Anicio Auchemio Basso. La figura di Monica contribuisce ad ambientare la personalità di Agostino con un calore umano che la rende ancora più vicina. Poiché non si conosce la data esatta della sua morte, il nuovo calendario ha preferito fissarne la festa nel giorno antecedente quello della morte del figlio.
Santa Monica
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26 agosto 2025 • 22:00




