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Quando soffriamo, quando siamo nel dolore, oppure quando vediamo il male nel mondo, ci chiediamo: dov’è Dio?
Ecco, la Bibbia ci dà alcune possibili risposte. Innanzitutto, in un libro importante, il Libro della Sapienza, troviamo che Dio non ha creato la morte, ma questa è entrata nel mondo per invidia del diavolo e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono (Sap 1,13; 2,24). La morte non è creata da Dio: Dio ha creato la vita.
È come un po’ la luce: il buio è assenza di luce; una luce che vuole irrompere nel cuore di ciascuno di noi, ma che viene a mancare se liberamente scegliamo di chiudere le finestre, le porte del nostro cuore. E troviamo dentro la Scrittura questa verità anche in un brano che si può meditare nella solennità di Cristo Re dell’universo. Dio, l’uomo Dio, Gesù Cristo, il Re dei re, non lo troviamo sul trono, ma lo troviamo crocifisso, con due ladroni, due malfattori (Lc 23,33).
Uno lo insulta, dicendo: “Salva te stesso e salva anche noi, se sei davvero il Figlio di Dio” (Lc 23,39).
E l’altro, quello che conosciamo tutti come il buon ladrone, invece gli rivolge una semplice parola. Gli dice: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno” (Lc 23,42).
È una preghiera bellissima, che possiamo fare tutti noi. Il buon ladrone difende Gesù rispetto all’altro e dice: “Noi siamo crocifissi giustamente per le nostre azioni, per il male che abbiamo fatto; lui, invece, ingiustamente” (Lc 23,40-41). E qui c’è una grande verità.
Molto del nostro malessere spesso non deriva dagli altri e dalle circostanze, ma dalle nostre scelte di compromesso con il male. Per cui tanta sofferenza è creata da noi stessi. Potremmo già qui vagliare quali scelte ci danno dei frutti negativi, quali cose dovremmo tagliare, quali compromessi con la nostra coscienza dovremmo rettificare.
Ma poi arriviamo alla preghiera del buon ladrone: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”. Qui c’è il cuore della risposta al mistero del male.
Perché Gesù gli risponde: “In verità ti dico: oggi sarai con me nel paradiso” (Lc 23,43).
Qualcuno dice che il buon ladrone ha rubato anche il paradiso all’ultimo secondo. C’è una grande verità.
Non chiede di entrare nel paradiso: questo buon ladrone dice “ricordati di me”. Una preghiera bellissima.
Dentro quel “ricordati di me, Gesù” c’è: non voglio essere solo, ti affido la mia povertà, riconosco i miei errori, ti chiedo aiuto, confido in te.
E Gesù gli dà una risposta stupenda: “Oggi sarai con me nel paradiso”.
Oggi.
E allora il paradiso, il cielo, inizia quando apriamo il nostro cuore all’amore di Dio.





