La riflessione per mercoledì 22 - Parola del giorno: Giovanni 5,17-30
C’è qualcosa di insopportabile in Gesù. Il Vangelo di oggi lo dice chiaramente: “Proprio per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio”. Gesù è intollerabile per la prossimità con cui si colloca nei confronti di Dio. Ciò che i suoi detrattori non possono perdonargli è il suo essere figlio di Dio. Finchè Dio è l’Altissimo, nel senso che lo collochiamo “lontanissimo” da noi, allora questo Dio può essere accettato. Ma quando Dio riempie questa lontananza attraverso il Suo Amore e diventa vicinissimo a noi attraverso Gesù, allora questo Dio non è più accettabile. Infatti il vero problema sembra proprio Lui, Gesù.
Ma non dobbiamo scandalizzarci perché lo scandalo dell’incarnazione è esattamente questo: Dio, che è Colui che non si può neppure vedere perché altrimenti si rischia di morire, attraverso Gesù diventa accessibile, visibile, palpabile. Ma se Dio posso vederlo e toccarlo allora significa che Egli ha deciso di consegnarsi nelle mie mani. Oggi dovremmo riflettere su questa vicinanza: Gesù è consegnato alle mie mani. Cosa posso fare di Lui? Amarlo o ucciderlo. Amare significa aver cura, sintonizzarsi sulla stessa linea d’onda, ascoltare, mettere in pratica. Uccidere significa vivere al contrario di tutto ciò. È essere indifferenti, disprezzare, non ascoltare, non accogliere, vivere in maniera autoreferenziale. In questo senso Gesù può dire di amare Dio Suo Padre perché ha chiara una cosa fondamentale che Egli sintetizza in questo modo: “Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato”. E noi? Pensiamo di poter fare qualcosa senza di Lui? Quale volontà cerchiamo: la nostra o la Sua? Chi ama sa bene che ciò che rende felici è poter fare ciò che dà gioia a chi si ama. Dio fa così con noi, ma la reciprocità non è mai scontata. Sovente noi disertiamo questo scambio. Eppure Egli rimane fedele al Suo amore per noi fino all’estreme conseguenze, anche se non solo lo rifiutiamo ma anche quando lo mettiamo in Croce. Non so se abbiamo chiaro quanto siamo amati alla follia da Dio.




