Per i Cinque stelle la Tv è come l'oggetto del desiderio. Nel gregge dei deputati di Grillo & Casaleggio, confinato nella Rete, ogni tanto alza la testa qualche deputato per metterla nel teleschermo. A quel punto scatta l'implacabile censura dal quartier generale di Sant'Ilario, dove ha dimora l'ex cabarettista, che potrebbe portare fino alla berlina digitale e all'espulsione solenne. L'ultimo in ordine di tempo è stato Walter Rizzetto, 38enne friulano, colpito dal blog di Grillo per essersi mostrato davanti a una telecamera. Ma anche il 37enne calabrese Barbanti e il 38enne veronese Turco hanno osato sfidare il Drago e sono apparsi in Tv. Tutto sommato il teleschermo, nonostante le manfrine delle magnifiche sorti e progressive della rete, resta un formidabile strumento di comunicazione e ha ancora "la forza di un leon" come diceva Iannacci.
Il problema è che tra i grillini serpeggia il malcontento. Le elezioni regionali emiliane e calabresi hanno confermato che la spinta propulsiva del Movimento si è spenta, molti voti sono confluiti nell'astensione o nella Lega e il leader non riesce più a intercettare il malcontento degli italiani. Dicono che sia "stanco" - anche di divorarei suoi figli - e che rimpiange i tempi felici delle sue tournée di cabarettista. Forse, nella rincorsa a Salvini, ha cucito addosso al M ovimento un vestito che non era suo: tra i Cinque Stelle ci sono milioni di giovani e meno giovani che abbracciano la causa dell'ambiente, della legalità, del buon governo e dell'opposizione (costruttiva), ma non hanno niente a che fare con i rigurgiti xenofobi e antieuropeisti imposti dal duo Casaleggio&Grillo. Sono tanti gli attivisti che vengono dalle file del volontariato e del terzo Settore: perché mai dovrebbero imitare i leghisti? Se ne dovrebbe parlare all'assemblea degli eletti di Parma il 7 dicembre, proprio a casa di Pizzarotti, il sindaco Cinque Stelle ribelle. Ma il blog del gran visir sta già lanciando i suoi strali per scoraggiare le adesioni.
Il problema è che tra i grillini serpeggia il malcontento. Le elezioni regionali emiliane e calabresi hanno confermato che la spinta propulsiva del Movimento si è spenta, molti voti sono confluiti nell'astensione o nella Lega e il leader non riesce più a intercettare il malcontento degli italiani. Dicono che sia "stanco" - anche di divorarei suoi figli - e che rimpiange i tempi felici delle sue tournée di cabarettista. Forse, nella rincorsa a Salvini, ha cucito addosso al M ovimento un vestito che non era suo: tra i Cinque Stelle ci sono milioni di giovani e meno giovani che abbracciano la causa dell'ambiente, della legalità, del buon governo e dell'opposizione (costruttiva), ma non hanno niente a che fare con i rigurgiti xenofobi e antieuropeisti imposti dal duo Casaleggio&Grillo. Sono tanti gli attivisti che vengono dalle file del volontariato e del terzo Settore: perché mai dovrebbero imitare i leghisti? Se ne dovrebbe parlare all'assemblea degli eletti di Parma il 7 dicembre, proprio a casa di Pizzarotti, il sindaco Cinque Stelle ribelle. Ma il blog del gran visir sta già lanciando i suoi strali per scoraggiare le adesioni.


