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«Domenica 19 ottobre, decine di migliaia di persone daranno vita alla ventesima Marcia per la pace Perugia-Assisi. Una storia che ebbe inizio il 24 settembre di cinquantatré anni fa, e che oggi si rinnova grazie all'impegno generoso di moltissime associazioni e cittadini», dice Andrea Ferrari, Presidente del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace.
L'idea di convocare una marcia, precisa Flavio Lotti, direttore del Coordinamento Enti Locali per la Pace, venne ad Aldo Capitini (1899-1968) nel corso degli anni '50, mentre la situazione internazionale si faceva sempre più pesante per la guerra fredda, la corsa al riarmo, la costruzione del muro di Berlino e il consolidamento della divisione del mondo in due blocchi politico-militari contrapposti. Ma solo nell'estate del 1960 la Marcia cominciò a prendere corpo con l'invio delle prime lettere e la costituzione di un piccolo comitato promotore che lentamente raccoglierà numerose adesioni di intellettuali, professori, insegnanti, partiti, parlamentari, amministratori comunali e provinciali, sindacati e associazioni di ogni genere.


Papa Francesco: "Forse siamo nella terza guerra mondiale"
Per Capitini la Marcia doveva essere "popolare e regionale", in modo da "destare la consapevolezza della pace in pericolo nelle persone più periferiche e lontane dall'informazione e dalla politica".
Scelta Assisi come meta della Marcia così da richiamare "il santo italiano della nonviolenza", Capitini disegnò il percorso attraverso le zone più popolose dell'Umbria, Perugia, Bastia Umbra e Santa Maria degli Angeli.
Una marcia che oggi presenta numeri importanti: hanno aderito fino ad oggi 763 organizzazioni (Associazioni ed Enti) di cui oltre 100 scuole, 12 Regioni, centinaia di Enti Locali e 480 città presenti alla Perugia-Assisi.
Domenica 19 ottobre, 53 anni dopo, decine di migliaia di persone daranno vita alla ventesima Marcia per la pace Perugia-Assisi. La pace, sottolinea padre Alex Zanotelli, «è in pericolo ma fatichiamo a credere a Papa Francesco quando ripete che “forse siamo nella terza guerra mondiale. È urgente una grande mobilitazione di tutti per la pace”».



