In questo caso si tratta dell’ex Caserma Masini di via Orfeo, un enorme spazio di oltre 9.000 metri quadrati in una zona centrale e residenziale in cui il collettivo ha messo radici già da diversi anni. La politica, nei confronti dei residenti, si è subito dimostrata “soft”. Tesa a creare consenso, più che a dividere. All’interno dell’ex caserma gli occupanti hanno fatto partire un mercatino a chilometri zero. E poi corsi, laboratori, atelier creativi, persino uno spazio per il doposcuola dei più piccoli.

L’ultima iniziativa del collettivo Labàs, che arriva insieme ai rigori dell’inverno, è quella del dormitorio. Sei stanze doppie, dodici posti letto in tutto, con cucina in comune, servizi e docce. Gli ospiti, senza tetto e migranti di passaggio, non saranno comunque lasciati soli. I membri del collettivo si impegnano infatti a garantire, a turno, una presenza anche notturna, in una stanza adiacente.
Il progetto , denominato “Accoglienza degna”, per alcuni versi è  senz’altro positivo, anche se si iscrive in una situazione di illegalità che si protrae dal 2012. E il Comune? Per ora non si registrano reazioni. Il “piano freddo” aveva messo a disposizione circa 260 posti letto “ufficiali”, non sufficienti per soddisfare il bisogno e comunque già tutti occupati, anche a causa della pressione di migranti usciti dai percorsi di accoglienza. È chiaro comunque che iniziative come questa, sottratte a controlli e verifiche,  sono destinate a mettere in difficoltà l’amministrazione e comunque ad allontanare, almeno per il momento, l’eventualità di uno sgombero.