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(Foto dal profilo Facebook di Africa Mission: il compound della scuola di Alito)
Un tempo Alito, in Uganda, era un lebbrosario. Si trova nel distretto di Kole, nel Nord del Paese africano, a quasi 300 km dalla capitale Kampala, una regione molto fertile, zona a vocazione prettamente agricola. Rimasto inutilizzato, una volta che ha smesso di ospitare i malati di lebbra, il centro è stato recuperato ed rinato a nuova vita attraverso un progetto di ristrutturazione e riconversione in una Scuola di agribusiness, un training center con una fattoria annessa in cui giovani svantaggiati, senza adeguata istruzione e senza opportunità di lavoro, potessero imparare a coltivare la terra e allevare il bestiame, diventando pian piano imprenditori agricoli.
Il progetto è stato promosso dalla Ong di Piacenza Africa Mission-Cooperazione e sviluppo, impegnata da decenni in programmi di sviluppo in diverse regioni dell’Uganda, con il contributo di vari partner, fra i quali l’Ipsia del Trentino, che ha finanziato un impianto elettrico-fotovoltaico necessario a illuminare l’intero compound, e il Comune di Bolzano, che ha cofinanziato la ristrutturazione della casa di accoglienza per lo staff e per i gruppi in visita al Training center.
Ora, a causa della pandemia del Covid-19 che ha colpito il mondo intero, il progetto della scuola di formazione di Alito - così come tantissimi altri progetti di copperazione nei Paesi più poveri - ha subìto una battuta d’arresto. Anche in tempi di Coronavirus, però, la fame e la povertà non si arrestano. Africa Mission ha così lanciato una campagna di raccolta fondi “Aiutiamo la fattoria di Alito in Uganda”: è possibile fare una donazione sul sito www.gofundme.com/f/aiutiamo-la-fattoria-di-alito-in-uganda e sostenere la campagna sui social usando l’hashtag #HelpFattoriaAlitoUganda. L’obiettivo è raccogliere 13mila euro che pemetteranno nei prossimi sei mesi di seminare 65 ettari di terreno, sostenere l’allevamento di quattro vasche di pesci, 47 fra mucche e vitelli, un centinaio di conigli, 140 galline, 35 anatre, 18 tacchini e 160 maiali. E nello stesso tempo di dare lavoro a 15 giovani e alle loro famiglie.
Per sostenere le attività della Ong è anche possibile acquistare le mascherine realizzate con i coloratissimi tessuti ugandesi. Si possono trovare nella sede di Piacenza in via Martelli 6 o prenotare telefonando dal lunedì al venerdì ai numeri 0523/499424 - 499484. Il movimento Africa Mission è nato nel 1972 grazie all’impegno di don Vittorio Pastori (noto come “don Vittorione”) e monsignor Enrico Manfredini, allora vescovo di Piacenza. Per informazioni: www.africamission.org



