Sarà dunque del 25 per cento il taglio al fondo del 5 per mille del 2011 rispetto al 2010. In cifre: 300 milioni invece di 400. E’ quanto emerge dal testo del decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei ministri il 22 dicembre. Un testo tecnicamente “in bianco”, nel senso che si è in attesa di definirne i particolari dopo Natale, ma che lascia al momento pochi dubbi. L’equivoco sul reintegro complessivo del 5 per mille si è giocato sul termine “300 milioni”. Questa era la somma che il mondo dell’associazionismo attendeva dal governo come aggiunta ai 100 milioni già stanziati dalla Legge di stabilità. E questa era anche la cifra promessa dal ministro Tremonti nel brindisi con i giornalisti: «Ci sono 300 milioni per il 5 per mille» sono state le sue parole.
Nel Milleproroghe viene sì riportata la somma di 400 milioni: si specifica però che si tratta delle «risorse complessive destinate alla liquidazione della quota del 5 per mille nell'anno 2011» (e quindi - è l'interpretazione più accreditata - includendo i 100 già stanziati), e viene detto che 100 di quei 400 milioni sono destinati «ad interventi in tema di sclerosi amiotrofica (Sla) per ricerca e assistenza domiciliare dei malati». Il totale destinato al 5 per mille diventerebbe dunque di 300 milioni, contro i 400 dell’anno precedente.
Da sottolineare che i 100 milioni per la Sla erano stati già previsti nella stessa legge di stabilità, mentre i nuovi 200 milioni non sono tali in quanto provengono da tagli ad altri fondi (editoria in particolare).
Nel Milleproroghe viene sì riportata la somma di 400 milioni: si specifica però che si tratta delle «risorse complessive destinate alla liquidazione della quota del 5 per mille nell'anno 2011» (e quindi - è l'interpretazione più accreditata - includendo i 100 già stanziati), e viene detto che 100 di quei 400 milioni sono destinati «ad interventi in tema di sclerosi amiotrofica (Sla) per ricerca e assistenza domiciliare dei malati». Il totale destinato al 5 per mille diventerebbe dunque di 300 milioni, contro i 400 dell’anno precedente.
Da sottolineare che i 100 milioni per la Sla erano stati già previsti nella stessa legge di stabilità, mentre i nuovi 200 milioni non sono tali in quanto provengono da tagli ad altri fondi (editoria in particolare).


