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Provengono da 17 Paesi le 28 pellicole in gara. Il racconto della contemporaneità - dalle guerre al disagio giovanile, dall’emergenza abitativa nelle grandi città alla crisi climatica e ambientale - irrompe con forza nel festival. Dal 25 al 27 ottobre 2024, ancora una volta ospitato dall’Anteo Palazzo del Cinema di Milano, torna SOUQ Film Festival. Storie di diritti, persone e ambiente”, il concorso internazionale di cortometraggi promosso dalla Fondazione Casa della Carità “Angelo Abriani”. L’11ª edizione del SOUQ Film Festival proporrà 28 cortometraggi in concorso, provenienti da 17 Paesi, due lungometraggi e un cortometraggio fuori concorso e una proiezione speciale dedicata alle scuole.
Se tra le tematiche affrontate dai registi si confermano quelle che caratterizzano da sempre il festival - immigrazione e accoglienza, razzismo, difesa dei diritti umani, condizione delle donne e delle persone detenute, promozione della salute mentale - in questa edizione irrompe con forza il racconto della contemporaneità: la guerra, da quella in Ucraina a quella a Gaza, e le sue conseguenze sulle persone, il disagio giovanile che si è acuito dopo la pandemia, l’emergenza abitativa nelle grandi città, la crisi climatica e ambientale.


«La Casa della Carità vuole essere per Milano una sentinella sulle condizioni di vita e sui problemi delle persone più fragili, che la accomunano alle metropoli europee e mondiali; e vuole rispondere alla “sofferenza urbana” che intercetta, non solo facendosi operosa e ospitale, ma anche studiando, approfondendo, sperimentando e proponendo forme possibili di intervento che possano contribuire a generare “felicità urbana”. Credo che in questo senso il SOUQ Film Festival sia fondamentale, perché offre alla città tutta un’occasione di conoscenza di tante situazioni di marginalità e un’occasione di riflessione e partecipazione culturale», afferma don Paolo Selmi, presidente della Casa della Carità.
Dal 2012 SOUQ Film Festival ha l’obiettivo di diffondere, attraverso il cinema, i valori dell’inclusione e della coesione sociale, il riconoscimento della diversità come elemento di ricchezza e la promozione dei diritti di cittadinanza, attraverso la selezione di opere cinematografiche che spesso non trovano spazio altrove. Film che raccontano le contraddizioni e i problemi che accomunano le grandi città del mondo e i modi per affrontarli. Tra i lungometraggi fuori concorso, SOUQ Film Festival è stato tra i primi a far scoprire film che sono poi diventati noti al grande pubblico. Tra questi, “Un paese di Calabria”, che ha avuto il merito di far conoscere l’esperienza di accoglienza dei migranti a Riace; “Io sto con la sposa”, vero e proprio caso cinematografico del 2014 e “Sea Sorrow - Il dolore del mare”, debutto alla regia dell’attrice Premio Oscar Vanessa Redgrave.


«SOUQ Film Festival è un evento internazionale e al contempo un piccolo gioiello milanese, che da 11 anni esplora temi cruciali attraverso la prospettiva unica offerta da ciascuna delle pellicole presentate. Si tratta di lavori straordinari che indagano i problemi della nostra contemporaneità, ma mostrano anche soluzioni e possibilità di riscatto. La nostra sfida come festival, quest’anno come in passato, è portare tutto questo nella quotidianità della nostra città, all’interno di uno spazio d’eccezione quale l’Anteo Palazzo del Cinema. E lo facciamo con gli obiettivi che hanno fatto nascere il festival: dare voce a chi spesso non ne ha, a chi vive ai margini e a chi con fatica e tenacia costruisce con loro relazioni, sogni e possibilità», aggiunge Delia De Fazio, direttrice artistica del SOUQ Film Festival.
L’ingresso alle proiezioni è gratuito. Per maggiori informazioni e per il programma dettagliato: www.souqfilmfestival.org



