La tecnologia ha cambiato la vita delle persone in ogni suo aspetto. Un settore in cui si è puntato molto sull’evoluzione del prodotto tramite l’utilizzo di nuove scoperte tecnologiche è quello dell’automobile. Le nuove macchine ultra moderne e all’avanguardia non offrono solo migliori prestazioni e consumi minori, il grande cambiamento riguarda la mobilità autonoma. Al 13° Allianz Motor Day di fine ottobre, l’azienda ha presentato una ricerca riguardante la mobilità autonoma e la sicurezza stradale. Per la multinazionale, la promessa della mobilità autonoma non è solo un salto tecnologico: rappresenta una trasformazione in termini di sicurezza, comfort e accessibilità. La domanda non è più se le auto si guideranno da sole, ma quando. Per arrivare a questo risultato il prima possibile, il Gruppo Allianz ha presentato una proposta concreta: l'istituzione di una "patente di guida" europea, non per gli umani, ma per gli stessi veicoli autonomi, necessaria per garantire standard di sicurezza uniformi in tutto il continente. I dati presentati durante la giornata, sono incoraggianti. Già oggi, i sistemi di assistenza alla frenata riducono del 30% i tamponamenti nel traffico scorrevole e del 66% gli incidenti in retromarcia; ma stimano che diminuiranno del 20% entro il 2035 e di oltre il 50% entro il 2060 rispetto ai livelli del 2023.

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Allianz però sostiene che l’attuale regolamentazione UE non sia sufficiente. Propone altre due novità oltre alla patente di guida europea per i veicoli: la creazione di un database europeo per registrare gli incidenti (anche i “quasi incidenti”, per imparare dalle situazioni critiche) e la possibilità da parte di assicuratori e regolatori di accedere a questa banca dati per garantire la corretta attribuzione delle responsabilità.

Il passaggio alla guida autonoma trasformerà il modello dei business legato alle assicurazioni. Ci saranno meno incidenti, ma saranno più costosi. La frequenza dei sinistri è destinata a scendere ma il costo delle riparazioni aumenterà a causa della tecnologia più dispendiosa e della manodopera specializzata. Inoltre, cambierà il modo di calcolare le polizze: il prezzo dipenderà sempre meno dalla storia del guidatore e sempre più dal "punteggio di sicurezza" tecnologico del veicolo.

Il sondaggio condotto da Allianz su sette Paesi europei rivela una sorpresa: l'Italia è il Paese più fiducioso. Il 65% degli italiani crede nella sicurezza dei veicoli a guida autonoma, una cifra nettamente superiore alla scettica Gran Bretagna (44%) e anche alla media tedesca (57%).

Marcello Maria Zacchetti, Responsabile Motor di Allianz S.p.A., commenta questo primato evidenziando come, sebbene l'Italia sia ancora in una fase iniziale di transizione, l'apertura dei consumatori rappresenti un'opportunità: «Si prevede una crescita futura di questo mercato... ciò genererà un'opportunità per gli assicuratori, la cui sfida sarà identificare i termini e i tempi adeguati per investire».

Un punto cruciale resta la responsabilità. Allianz è categorica: per proteggere le vittime, la responsabilità civile deve rimanere in capo al proprietario del veicolo, indipendentemente dal fatto che alla guida ci sia l'uomo o il software.

Questo approccio garantisce che chi subisce un danno venga risarcito rapidamente dalla compagnia assicurativa, evitando che il cittadino debba imbarcarsi in complesse battaglie legali contro i colossi tecnologici che producono il software di guida.