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Una veduta artea di una delle strutture di Mulino Caputo a Campobasso
Antimo Caputo ci ha aperto le porte del suo Mulino per raccontare cosa significa essere un’azienda di valore. Orgogliosamente napoletano, ama la sua terra e la sua cultura, e questo amore si riflette nei progetti che uniscono tradizione, innovazione e responsabilità.
Dal 1924 il Mulino interpreta con fedeltà e passione il patrimonio culinario di Napoli, impegnandosi non solo nella produzione, ma anche nella sostenibilità ambientale e nella responsabilità verso il territorio, con uno sguardo attento alle nuove scoperte tecnologiche e scientifiche. Uno dei simboli più vivi di questa filosofia è il Premio Caputo - Prima Edizione, 2024, nato per celebrare il centenario del Mulino.
Il concorso, dedicato al connubio tra arte e cibo, ha visto protagonisti gli studenti e i neodiplomati dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. «I giovani, con la loro arte, il loro sguardo pulito e innovativo, rappresentano tutto questo e ciò che è davvero Napoli, città ricca di sfumature che meritano di essere raccontate», spiega Caputo. Il Premio promuove il dialogo tra arte e cibo, nutre corpo e anima, e stimola la collaborazione tra istituzioni culturali e aziendali, valorizzando i giovani talenti e il loro contributo creativo.
Non solo arte. Il Mulino sostiene anche il restauro del Tesoro di San Gennaro: nel 2025, trenta opere della Real Cappella sono state sottoposte a interventi conservativi grazie al sostegno dell’azienda, un impegno che testimonia l’attenzione per la storia e il patrimonio culturale della città partenopea.
L’attenzione a chi ha esigenze particolari si traduce, invece, nella linea Free From, che offre preparati senza glutine, da quest’anno anche per i dolci, per chi soffre di intolleranze alimentari, dimostrando che la qualità e il gusto non devono avere compromessi.


In questo Natale 2025 il Mulino Caputo racconta un modello di impresa che non si limita al profitto, ma restituisce valore alla collettività, unendo innovazione, tradizione, cultura e impegno sociale.
«La nostra non è un’azienda di famiglia, ma una famiglia azienda, fondata dal nonno. Il nostro è un mecenatismo di impresa», spiega Antimo Caputo, «creare valore significa restituire al territorio ciò che ci ha dato, attraverso prodotti genuini e sani, progetti culturali e sociali e il gesto semplice dell’impastare insieme. Cucinare a casa con farine professionali è condividere tempo e passione in famiglia. Napoli è storia, cultura e amore: una città di profondi valori, come le nostre farine».






