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Un pezzo di stoffa può avere una seconda vita. E può anche cambiarla, la vita, alle donne che da questo tessuto sanno trarre pigiami, pantaloni, foulard, accessori e persino scarpe. Stiamo parlando di “I was a sari” (alla lettera, “Io ero un sari”), il progetto di economia sociale e moda sostenibile che realizza capi di vestiario a partire dagli abiti tradizionali della cultura indiana.
Nata nel 2013, l’iniziativa deve la sua genesi a Stefano Funari, imprenditore italiano che mentre passeggiava tra le bancarelle del Chor Bazaar di Mumbai – uno dei più grandi mercati indiani delle pulci – ha avuto la folgorazione: riutilizzare i sari di seconda mano per creare indumenti, impiegando nella produzione le donne del posto che vivono negli slums, in condizioni svantaggiate. L’impresa, che nel 2022 ha coinvolto quasi 250 artigiane, punta infatti a garantire alle lavoratrici il raggiungimento dell’indipendenza economica e il conseguente processo di emancipazione, favorendo il miglioramento delle loro condizioni di vita e di quelle dei loro figli.
L’azienda ha sede a Mumbai, ma vende i propri prodotti anche in Italia grazie alla collaborazione con Oxfam, la confederazione di organizzazioni non profit che dal 2015 è l’unico distributore di “I was a sari” nel nostro Paese. «La collaborazione con Oxfam Italia è sempre stata speciale per me e per il nostro brand», ha affermato Funari, «perché ci siamo incontrati quando eravamo poco più che un’idea e insieme siamo cresciuti nel costante rispetto dei nostri comuni principi ispiratori».
Un legame la cui solidità verrà rinsaldata in occasione della seconda edizione dell'Oxfam Festival, previsto quest’anno per il 12 e il 13 maggio all’Istituto degli Innocenti di Firenze, con il titolo "Creiamo un futuro di uguaglianza". Scopo dell’evento è quello di sensibilizzare sulle disuguaglianze socio-economiche e sulle discriminazioni di genere, promuovendo al contempo progetti e soluzioni che possono contribuire a cambiare le cose. Nell’arco delle due giornate si succederanno workshop, incontri, laboratori per bambini ma anche per adulti, nel tentativo di porre l’accento sulla necessità di contrastare le disparità che permeano il mondo e di dare modo a più voci di riportare le proprie testimonianze.
Il progetto “I was a sari” – ospite al festival per la seconda volta – sarà presentato alle ore 11.30 di sabato nella sala Poccetti, in un incontro di più ampio respiro che punterà i riflettori sulla condizione delle lavoratrici femminili non solo in India, ma anche nel Sud Italia. Informazioni sul festiva: https://festival.oxfam.it/



