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Cento artisti disabili animeranno le strade e le piazze di Ferrara fino al 2 maggio. Spettacoli, performance teatrali, concerti, convegni, mostre con materiali di riciclo, per uscire dal muro di indifferenza di uno show business che li rende invisibili. Perché nulla è da scartare, nemmeno i propri limiti.
È il festival delle diverse abilità promosso dalla Comunità Papa Giovanni XXIII all’interno del progetto DiversArtemente, quest’anno alla sua prima edizione. Era stato proprio don Oreste Benzi, il fondatore della Papa Giovanni, a dar vita nel 2000 al Coordinamento delle Arti, rivolto a chi di norma è ai margini, attivo ad oggi in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Sardegna, Sicilia e Calabria.
Questo perché don Oreste voleva che anche nel mondo dell’arte e dello spettacolo si esprimesse l’amore di Dio per i piccoli della terra e per gli ultimi. Oggi fanno parte del progetto oltre 300 giovani usciti dalla tossicodipendenza, 150 persone con diverse disabilità dei centri di aggregazione e dei centri diurni sparsi in tutt’Italia, un centinaio di minori in affidamento e provenienti dai carceri minorili. Persone in genere emarginate e impossibilitate a esprimere la loro creatività e il loro talento che don Oreste, “fantasista di Dio”, voleva mettere a fuoco e valorizzare nelle piccole piazze dell’associazione.
Questa di Ferrara sarà invece una grande piazza dove il talento degli artisti disabili raggiungerà il cuore della gente, a cielo aperto. Parteciperanno all’evento anche due allieve del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, dove dall’anno scorso è attivo il biennio di specializzazione in Musicoterapia.
Da segnalare la mostra “Metti una lampada in bottiglia”, all’Imbarcadero del Castello Estense e “Il paese dei bottoni”, animazione rivolta ai bambini delle Scuole dell’Infanzia. Testimone d’eccezione dell’evento la danzatrice Simona Atzori.



