La musicoterapia si integra con le cure palliative per dare ulteriore sollievo ai malati terminali dell’hospice “Casa di Betania”, centro residenziale della Pia Fondazione di culto e religione “Cardinale G. Panico” di Tricase, nel Basso Salento, che gestisce un polo ospedaliero di eccellenza. Lo hanno chiamato “Note di speranza” perché attraverso un percorso fatto di suoni e melodie si sprigiona quel palpito di resilienza che consente di affrontare la sofferenza nei momenti più difficili e tortuosi della vita.

All’interno della struttura di accoglienza e ricovero è stato creato uno spazio di conforto e di comunicazione per i pazienti, i loro familiari e il personale sanitario che ha come protagonista assoluta la musica, con la sua capacità di migliorare qualunque attività terapeutica. Ogni armonia scalda il cuore e tiene viva la mente migliorando lo stato d’animo e la psiche. «Basandoci sulle evidenze scientifiche degli ultimi anni, abbiamo potuto constatare che la musica ha effetti positivi sul miglioramento dell’umore, sulla riduzione degli stati ansiosi e sul rilassamento fisico e mentale, con benefici anche sulla percezione del dolore fisico e sulla qualità del sonno», spiega Maria Grazia De Paola, psicologa dell’hospice “Casa di Betania”. «Per questi motivi la musica può essere considerata come un vero e proprio strumento terapeutico, riconosciuto anche dalle linee guida delle cure palliative. Il progetto non coinvolge solo i pazienti, ma anche i familiari, attraverso la creazione di uno spazio di confronto e di comunicazione affettiva. Anche il personale sanitario è parte integrante del percorso, sia come beneficiario, attraverso momenti di ascolto e rilassamento volti a contrastare lo stress, sia come co-costruttore di un ambiente di cura sempre più umano e rispettoso dei bisogni della persona».

Durante l’ascolto solidale e modulato affiorano emozioni forti che consentono di implementare le azioni musico-terapeutiche per pazienti, i loro familiari e gli operatori sanitari in un cammino di significato e sollievo. Sono numerosi brani i brani proposti, tra la musica classica a bassa intensità e le canzoni di alcuni cantautori italiani (Baglioni, Battiato, Venditti, Jovanotti e altri ancora) che vengono scelte direttamente dai pazienti per poter condividerne gli effetti e i benefici.

La musicoterapia è ormai parte fondamentale del piano di cure palliative, attraverso l’attuazione di due sessioni: una mattutina, dalle 9.30 alle 11.30, e una pomeridiana, dalle 16 alle 18. In prospettiva, sarà possibile realizzare un database in cui verranno raccolte le informazioni dei pazienti e i risultati di strumenti psicometrici ad hoc per valutare gli effetti positivi della musica sul tono dell’umore, sui sintomi ansiosi e sulla qualità del sonno.

L’Hospice Casa di Betania ha avviato dal 1 luglio 2009 l’assistenza e la cura per pazienti in fase terminale per diverse patologie, inclusa quella oncologica. La Pia Fondazione, condotta dalle suore Marcelline, si prende cura del malato nella sua totalità, nelle sue debolezze, nel suo bisogno di essere compreso, sostenuto, aiutato e amato. E’ un impegno costante per farsi prossimo attraverso l’esercizio della professione a tutti i livelli, rendendo testimonianza delle proprie convinzioni umane e cristiane, con competenza, disponibilità e carità. Nella Fondazione operano in maniera sinergica la clinica, la ricerca e la formazione, in modo da garantire i trattamenti più appropriati ed efficaci sulla base dell’evidenza scientifica. Con il progetto “Note di speranza”, l’hospice conferma la sua vocazione a prendersi cura non solo del corpo, ma anche dell’anima e della memoria dei pazienti, abbracciando sempre di più un approccio multidimensionale alla malattia.