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Il programma è stato lanciato per la prima volta nel 2020 a Oujda, nel nord-est del Marocco e ha visto in quell’occasione la partecipazione di 95 professioniste del settore medico-sanitario e volontarie di Operation Smile provenienti da 23 Paesi, ognuna con competenze specialistiche diverse. L’iniziativa è stata poi replicata con successo anche in Perù, Malawi, Filippine, Egitto e continuerà nel 2025 con 4 iniziative di formazione chirurgica.
Oltre 5 milioni di pazienti necessitano di cure per la labiopalatoschisi nei paesi in cui operiamo e 5 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso a interventi chirurgici sicuri. «Per colmare questo gap, il ruolo delle donne è cruciale», sottolinea Marcella Bianco, direttrice generale della Fondazione Operation Smile Italia ETS, «in Operation Smile siamo consapevoli che è indispensabile continuare il nostro impegno verso l’equità dell'accesso alla salute e la parità di genere. E per riuscire ad ottenere piena ed equa partecipazione delle donne in ambito sanitario è necessario rimuovere gli ostacoli socioculturali che frenano il loro accesso in medicina. Il limitato numero di modelli e leader femminili, nonché di opportunità lavorative, di mentorship e le pressioni sociali rappresentano un ostacolo alla partecipazione e all’avanzamento di carriera. Il nostro obiettivo è incoraggiarle e supportarle concretamente nel superare queste barriere».
La Fondazione Operation Smile Italia ETS - che dal 1982 ha curato più di 415mila persone nel mondo - non solo raccoglie fondi, ma mette anche a disposizione il Centro di Cura di Milano, unico hub di formazione di Operation Smile in Europa. A gennaio Il Centro ha ospitato un team multidisciplinare al femminile di tre specialiste provenienti dall’Honduras. Per maggiori informazioni: www.operationsmile.it
(Foto in alto: formazione durante il programma Women in medicine)



