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giovedì 27 marzo 2025
 
CEI
 

A maggio il Papa aprirà i lavori

28/03/2014  Lo ha annunciato il Segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Nunzio Galantino. Il Consiglio permanente ha approvato anche una Nota sulla scuola cattolica per ribadire quanto sia una "preziosa risorsa per la società". Le "linee guida per i casi di abuso sessuale".

Per la prima volta nella storia della Conferenza episcopale italiana il Papa terrà la prolusione alla prossima assemblea dei vescovi italiani prevista a maggio. Ad annunciarlo è stato il Segretario generale della Cei, monsignor  Nunzio Galantino, venerdì 28 marzo nella conferenza stampa al termine del Consiglio permanente.

Che  ha approvato anche una Nota sulla scuola cattolica, di prossima pubblicazione. Nel documento, si legge nel comunicato finale dei lavori del Consiglio permanente, viene riaffermato che è una “preziosa risorsa per la società e la sua finalità è essere al servizio del Paese, ma ancora si scontra con disattenzioni, incomprensioni e chiusure di natura ideologica”.

Monsignor Nunzio Galantino. Foto Ansa.
Monsignor Nunzio Galantino. Foto Ansa.

In vista del prossimo Sinodo sulla famiglia monsignor Galantino ha spiegato che la Cei non pubblicherà i risultati della consultazione sulla base dei questionario predisposto dalla Segreteria del Sinodo dei vescovi, perché in questo senso vanno le indicazioni vaticane. Galantino ha assicurato che la Cei sta affrontando direttamente la questione dei libretti predisposti dall’Unar, su indicazioni del Ministero delle Pari opportunità del governo Letta, sulla discriminazione di genere, sui quali il cardinale Angelo Bagnasco nella sua prolusione di lunedì scorso aveva polemizzato con durezza chiedendosi se la scuola dovesse diventare un “campo di rieducazione”, spiegando che in calendario c’è un incontro con il Ministro della Pubblica istruzione Giannini.

Sono state pubblicate infine le Linee guida per “i casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte dei chierici”. Non contengono l’obbligo di denuncia da parte dei vescovi dei sacerdoti, poiché la legge italiana non lo prevede, non essendo un vescovo un “pubblico ufficiale”, ma le Linee guida parlano di “dovere morale” da parte dei vescovi di “contribuire al bene comune”. Nella premessa si legge: “Il vescovo che riceve la denuncia di un abuso deve essere disponibile ad ascoltare la vittima e i suoi familiari, assicurando ogni cura nel trattare il caso secondo giustizia impegnandosi a offrire sostegno spirituale psicologico, nel rispetto della libertà della vittima di intraprendere le iniziative giudiziarie che riterrà più opportune”.

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