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venerdì 04 ottobre 2024
 
ucraina
 

Da Leopoli a Czestochowa a piedi, per restare vicino a chi subisce la guerra

26/07/2022  Don Santo Borrelli, parroco a Donnici (Cosenza), camminerà dal 31 luglio al 22 agosto. Nel percorso tra Ucraina e Polonia toccherà varie tappe, tra cui Auschwitz e Cracovia. "Il cammino", dice, "è uno stile di vita, un modo di evangelizzare e di condividere le sofferenze degli altri"

In cammino a piedi da Leopoli, in Ucraina occidentale, alle porte dell'Unione europea, fino a Czestochowa, in Polonia, guidato dall'appello di papa Francesco a non restare indifferenti al grido sofferente dell'umanità, per farsi testimone di un messaggio di vicinanza nei confronti di chi subisce la guerra in Ucraina, per dire no alla logica della violenza e della sopraffazione. È l'avventura che sta per intraprendere don Santo Borrelli, sacerdote alla guida della parrocchia di Donnici (frazione di Cosenza), dell'arcidiocesi di Cosenza-Bisignano. 

Il percorso, 700 km, partirà il 28 luglio con il viaggio in aereo da Lamezia Terme a Cracovia e, da lì, verso il confine con l'Ucraina in treno. Inizierà effettivamente il 31 luglio dalla Cattedrale cattolica di rito latino di Leopoli e si concluderà il 22 agosto, festa di Maria Regina dell'universo, con l'arrivo al santuario mariano di Czestochowa, dopo aver toccato alcuni luoghi particolarmente simbolici, come Auschwitz e Cracovia. Nato nelle provinvia di Catanzaro, sempre vissuto a Mendicino (Cosenza), don Santo è avvezzo ai cammini a piedi: da quello più recente, lo scorso maggio, di Santiago di Compostela al cammino in Terra Santa, nei luoghi della vita di Gesù, nel 2018. Lo scorso anno il sacerdote è andato a piedi da Cosenza fino a Roma, dove ha avuto un incontro straordinario con il Papa.

Con il percorso dall'Ucraina alla Polonia il sacerdote vuole ancpora una volta proporre un cammino interiore a tutti coloro che desiderano diffondere la cultura della pace e del perdono. Stavolta don Santo non parte da solo. «Insieme a me camminerà Vincenzo Palumbo, un giovane napoletano che ho incontrato a maggio lungo il Cammino inglese verso Santiago», racconta don Santo. «Lui e sua moglie Agnieszka, polacca, gestivano un ostello lungo il percorso. In quell'occasione abbiamo pensato insieme a questo cammino. Io avevo già in mente di camminare per condividere il dolore dell'umanità passando per Auschwitz. Poi quando è scoppiata la guerra in Ucraina ho capito che la sofferenza da condividere era lì». Probabilmente anche Agnieszka, che lavora come psicologa, li accompagnerà in qualche tappa. A dargli aiuto, sostegno anche logistico e ad affiancarlo per un tratto del cammino sarà don Mariusz Krawiec, sacerdote della Congregazione dei Paolini e giornalista, polacco, che vive a Leopoli, nella sede della Società San Paolo. 

Don Borrelli porterà con sé delle immaginette con una preghiera da distribuire alle persone, insieme al logo del percorso. «Il cammino è uno stile di vita, un modo di evangelizzare», aggiunge don Santo. «La gente ti ferma, ti fa domande, ti interroga sulle motivazioni della tua scelta. Anche quando parti da solo, la dimensione della solitudine non appartiene al cammino. Perché chi percorre una strada fa sempre esperienza di condivisione».  

 
 
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