Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 19 settembre 2024
 
Aborto
 

Il parlamento europeo chiede al Consiglio di aggiungere l'aborto ai diritti fondamentali

11/04/2024  Secondo i deputati che hanno votato la risoluzione - non vincolante per i Paesi membri -, il diritto all'aborto dovrebbe essere un diritto fondamentale

La risoluzione - non vincolante per i Paesi membri - è stata approvata oggi con 336 voti a favore, 163 contrari e 39 astensioni, dal Parlamento europeo. A vincere i deputati hanno chiesto di inserire il diritto all'aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE. La Francia è stata la prima a sancire il diritto all'aborto nella sua costituzione il 4 marzo scorso. L'assistenza sanitaria, compresa la salute sessuale e riproduttiva, rientra nelle competenze nazionali:quindi la modifica della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione per includere l'aborto richiederebbe un accordo unanime da parte di tutti gli Stati membri.

Questa risoluzione chiede che l’Europa modifichi l'articolo 3 della Carta per affermare che “ognuno ha il diritto all'autonomia decisionale sul proprio corpo, all'accesso libero, informato, completo e universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi servizi sanitari senza discriminazioni, compreso l'accesso all'aborto sicuro e legale”. Questo è ciò a cui oggi il Parlamento ha detto “sì”. Il testo esorta i Paesi membri a depenalizzare completamente l'interruzione della gravidanza aderendo alle linee guida dell'Oms del 2022 e a rimuovere e combattere gli ostacoli all'aborto, invitando la Polonia e Malta ad abrogare le loro leggi e altre misure che lo vietano e lo limitano.

I deputati che hanno fatto passare la risoluzione condannano il fatto che, in alcuni Stati membri, l'aborto sia negato dai medici, e in alcuni casi da intere istituzioni mediche, sulla base di una clausola di "coscienza", anche - dicono i deputati proponenti - in situazioni in cui un eventuale ritardo metterà in pericolo la vita o la salute del paziente. In particolare, il Parlamento europeo sottolinea che in Italia l'accesso all'assistenza all'aborto stia subendo erosioni, e che un'ampia maggioranza di medici si dichiara obiettore di coscienza, cosa che rende estremamente difficile de facto l'assistenza all'aborto in alcune regioni.

In questi giorni lo slogan "To Kill a Baby is Not a Fundamental Right", Uccidere un bambino non è un diritto fondamentale è circolato su un grande camion-vela intorno al Parlamento Europeo a Bruxelles, su iniziativa di Pro Vita & Famiglia Onlus, in vista del voto. Una delegazione ha anche seguito la votazione.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo