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sabato 05 ottobre 2024
 
 

Addio a Paolo Ricca, pastore valdese e teologo

14/08/2024  Aveva 88 anni. Uomo che sapeva suscitare ascolto, era stato sempre aperto al dialogo ecumenico. Nel 2022 fu invitato a parlare nella Basilica di San Pietro

Nella notte fra il 13 e il 14 agosto è morto a Roma Paolo Ricca. Aveva 88 anni ed  era il volto più noto e la voce più autorevole del mondo protestante italiano. “Membro della Commissione Fede e Costituzione del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), docente di Storia della chiesa presso la Facoltà valdese di teologia, pastore valdese e teologo di fama internazionale, se ne va un punto di riferimento del protestantesimo in Italia e nel mondo”, scrive l’agenzia Nev (Notizie Evangeliche).

Nato a Torre Pellice nel gennaio del 1936, Paolo Ricca studiò a Roma, negli Stati Uniti e a Basilea. Nel 1962 fu consacrato pastore della Chiesa valdese. Partecipò come osservatore al Concilio Vaticano II e per tutta la vita si è impegnato per il dialogo ecumenico. È stato il primo pastore valdese ad avere libertà di parola a San Pietro, per la prima volta nella storia della Basilica. Accadde nel novembre del 2022, invitato dal cardinale Gianfranco Ravasi in occasione di una Lectio Petri. Quel giorno Ricca parlò dell’interpretazione del versetto biblico: “su questa pietra edificherò la mia chiesa”.

Paolo Ricca era spesso invitato a incontri pubblici perché era una persona che sapeva suscitare ascolto. Restano memorabili i suoi dialoghi con Gabriella Caramore in  numerose puntate del programma di Radio3 “Uomini e profeti” (si possono riascoltare sul sito www.gabriellacaramore.it). Alcune di quelle  conversazioni radiofoniche sono poi state pubblicate dalla casa editrice Morcelliana. Il libro “Le dieci parole di Dio”, tratto da un ciclo di trasmissioni, fu fonte di ispirazione per Roberto Benigni in occasione del suo programma televisivo del 2014 dedicato ai Dieci Comandamenti. “Non esito a dire che quella di Roberto Benigni è stata una vera predicazione. Naturalmente nel senso non formale del termine, ma Benigni è riuscito a fare emergere in modo chiaro e netto tutta la sostanza dei Dieci Comandamenti. Non ho trovato stonature o cadute di gusto, come teologo non avrei davvero nulla da correggergli”, mi disse in quella occasione il pastore Ricca. La prima volta che andai a trovarlo per una intervista nel suo ufficio romano, accanto alla chiesa valdese di piazza Cavour, notai subito che c’era tutto quello che serviva per una vita piena e bella: tanti libri, un gatto accovacciato e un pianoforte. 

In una trasmissione di Radio3 dedicata al “Padre Nostro confidò”  a Gabriella Caramore che quella era stata la prima preghiera imparata da bambino. Si augurò di poterla recitare anche alla fine della sua vita. Speriamo sia stato esaudito.  

 
 
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