LA DIASPORA DI UNA FAMIGLIA

Dal 6 dicembre la memoria della Shoah ma anche del coraggio che è in grado di sconfiggerla ha un testimone in meno: si è spento a 87 anni Joseph Joffo, autore del commovente Un sacchetto di biglie, 20 milioni di copie vendute del mondo, in cui raccontava la storia della sua famiglia. Ebrei francesi, dovettero fare i conti con l'avanzata dei tedeschi. Si trasferirono a Nizza, ma l'allenza con i fascisti li mise di nuovo in pericolo.

Per salvare la famiglia, il padre inviò Joseph e il fratello in una scuola appartata. L'estensione della persecuzione rese però impossibile la riunificazione e la famiglia Joffo visse una vera e propria diaspora.

I due fratelli, fra mille disavventure, dando prova di un coraggio ammirevole, riuscirono a scampare a mille insidie, riuscendo, alla fine della guerra, a tornare in Francia e ritrovare i loro cari. Pagarono anche loro un prezzo altissimo, perché il padre morì a causa dei nazisti.



UNA SORIA VERA DIVENTATA UN LIBRO E UN FILM DA NON PERDERE

Un'incredibile storia vera, dunque, diventata un'autobiografia di successo e un commovente film, per la regia di Christian Dugay. 

La lettura del libro e la visione della pellicola vanno raccomandati a tutti, in particolare ai giovani e alle scuole, che vi troveranno una commovente lezione di storia con protagonisti due ragazzi coraggosi, nei quali potranno identificarsi.

Joseph Joffo resta con noi come esempio del coraggio, della forza morale, della tenacia e dell'amore per la vita che si rivelano più forti di qualsiasi forma di odio, anche la più terribile. Di recente aveva dichiarato: «In questo momento, la storia che ho vissuto io risuona in modo particolarmente forte. A causa del terrorismo, anche i bambini di oggi sono costretti a fuggire. Come noi 75 anni fa, si ritrovano per strada, completamente isolati e lasciati a se stessi. Spero che il film ci sproni a interrogarci sul destino dei bambini e di queste famiglie distrutte».