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venerdì 29 settembre 2023
 
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Adriano Sansa: «Il caso di Bibbiano: sui servizi sociali, un'occasione per riflettere»

10/07/2019  «Serve anche a noi, non solo agli indagati, la presunzione di non colpevolezza. Speriamo in cuor nostro che non sia vero l’orrore del Reggiano...»

Adriano Sansa (foto Ansa)
Adriano Sansa (foto Ansa)

Serve anche a noi, non solo agli indagati, la presunzione di non colpevolezza. Speriamo in cuor nostro che non sia vero l’orrore del Reggiano: bambini sottratti ai genitori con l’imposizione di memorie di abusi inesistenti, perfino con l’uso di scariche elettriche; padri e madri privati dei figli, per l’azione di servizi sociali, psicologi e terapeuti; coppie affidatarie corrotte e spaventosamente inadatte. Tutto a fine di lucro, con visite e ricoveri strapagati a carico pubblico. I delitti ipotizzati, truffe, falsi, maltrattamenti, estorsioni e lesioni gravissime, con danni irreparabili a bambini e genitori, significherebbero un mostruoso capovolgimento del criterio dell’interesse del minore che presiede al nostro sistema. Al di là di severissime condanne, occorrerebbe riflettere sul controllo dei servizi sociali, l’efficienza del tribunale per i minorenni, l’assenza di incompatibili attività dei suoi giudici onorari. Non è l’affidamento familiare in sé in discussione; è uno strumento prezioso se una famiglia naturale sia davvero abusante o gravemente incapace, non mai per povertà di mezzi, che va altrimenti soccorsa, di allevare i figli. Si tratta di una misura lecita solo dopo che siano stati tentati tutti gli altri sostegni; delicatissima, poiché incide nel corpo e nella mente del bambino, dei genitori naturali e affidatari. Snaturarla e inquinarla sarebbe un tradimento delle persone e dei valori più profondi della comunità e dell’umanità.

 
 
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