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Alì Ehsani: «Sono fuggito dai talebani e ho trovato la fede»

04/08/2016  I genitori uccisi in Afghanistan quando era bambino, il viaggio rocambolesco in cui il fratello perde la vita, l'arrivo in Italia, l'avvicinamento al cristianesimo e la laurea in legge. Un sogno: «Difendere i deboli». Storia di un piccolo eroe da scoprire.

C’è un serbatoio di plastica che galleggia in mezzo al barcone. L’acqua ormai arriva alla vita, i piedi appoggiati sul fondo che continua a sprofondare sempre più in basso. È notte e il mar Egeo è agitato. L’isola di Lesbo si inizia solo a intravedere e Alì non sa nuotare. Si aggrappa al serbatoio e si lascia trasportare dalle onde. Se la prende con Dio: perché nella sua vita deve esserci solo sofferenza? Alì è ancora un ragazzino, ma è già completamente solo. Quando aveva 8 anni, di ritorno da scuola aveva trovato un mucchio di macerie al posto della sua casa a Kabul. Era stato suo fratello Mohammed, di qualche anno più grande, a spiegargli che i loro genitori erano morti, e insieme, pochi giorni dopo, si erano messi in cammino verso una terra nella quale Alì avrebbe potuto studiare e Mohammed lavorare, sposarsi e avere dei figli. Ma il sogno del fratello si era infranto pochi mesi prima, quando aveva perso la vita in quelle stesse onde, sul canotto che aveva comprato al centro commerciale per solcare le acque che separano la Turchia dalla Grecia. Alì è stravolto ma non demorde e tenta a sua volta la traversata. Ha alle spalle la fatica di un viaggio lungo e doloroso: per anni ha camminato nel deserto e si è arrampicato sulle montagne, si è nascosto sui tetti dei furgoni e nei cassoni dei camion, è stato più volte derubato dai contrabbandieri, minacciato dai talebani, rinchiuso in un campo di prigionia nel quale ha assistito a torture atroci... Dall’Afghanistan alla Turchia, passando per il Pakistan e l’Iran. E ora rischia di morire annegato pure lui.

Affidato a Gesù

Mentre se la prende con Dio, i suoi occhi si chiudono per la stanchezza. Sogna che Gesù lo abbraccia e apre sopra di lui un ombrello giallo: attorno, alcune persone tirano con gli archi delle frecce contro di loro, ma l’ombrello le respinge. Gesù ha il volto insanguinato e gli ripete: «Ti proteggo io». Alì si sveglia: i suoi piedi toccano terra.

Una nuova vita

  

Di ombrelli gialli (e bianchi) Alì Ehsani ora ne vede spesso, in piazza San Pietro, sopra le teste dei sacerdoti che distribuiscono la Comunione. Dalla Grecia è riuscito ad arrivare a Roma, rimanendo aggrappato sotto a un camion per ore, e oggi è «proprio credente». Racconta: «Sono sopravvissuto agli anni di viaggio verso l’Italia grazie all’aiuto di tante persone», ricorda, «perché Dio ci ama nel momento e nel posto giusto».
Lo incontriamo nel quartiere San Lorenzo. «Sai», ci confida sottovoce, «alcuni ragazzi conosciuti nella casa di accoglienza per minori ora sono qui a spacciare». Ma lui, che ora ha 26 anni, ha compiuto ben altre scelte: si è laureato in Giurisprudenza alla Sapienza e attualmente frequenta un master in Legislazione europea presso la stessa università, «per conoscere i miei diritti e difendere quelli degli altri». La sua famiglia era cristiana in un Paese in cui non esistono chiese. Gliel’aveva spiegato suo padre, un giorno in cui Alì, incalzato dalla curiosità dei compagni di classe, gli aveva chiesto come mai lui non andasse mai in moschea. Una fede vissuta dai suoi genitori in modo del tutto riservato, «probabilmente perché temevano che, spiegandomi troppo, avrei raccontato tutto ai miei amici, mettendo così la nostra vita in serio pericolo. Forse», aggiunge pensieroso, «il mio destino era arrivare a Roma proprio per scoprire la fede in Gesù». La sua amicizia «grandissima» con Cristo è nata all’interno di un’amicizia terrena: quella con un gruppo di ragazzi di Comunione e liberazione, conosciuti attraverso la professoressa di Scienze delle superiori. «Mi aveva invitato a Rimini a una Via Crucis. Durante il percorso, mi chiedevo cosa cercasse tutta quella gente e al tempo stesso sentivo un grande vuoto dentro di me. Così ho continuato a frequentare quel gruppo di ragazzi, e ogni volta tornavo a casa diverso, più sereno, così come quando andavo in chiesa. Ho capito allora cosa cercavano tutte quelle persone, cosa cercavo io». 

Battezzato a Roma

Nel 2007, la notte di Pasqua, Alì è stato battezzato nella basilica di San Giovanni in Laterano. «In questa città», prosegue il giovane, «ho incontrato tante difficoltà, soprattutto ingiustizie da parte di persone che vogliono lucrare sulla povera gente. Ma nella preghiera ho trovato la forza per rialzarmi da ogni momento di sconforto, anche quando sembrava che tutti i miei sforzi non servissero a niente. Sono stato il primo della mia classe a laurearmi: studiavo giorno e notte, mentre alla sera consegnavo pizze, nei weekend facevo lo steward allo stadio e in estate il cameriere e il lavapiatti. Nessuno credeva mi sarei mai laureato, ma il Signore è grande!». Entriamo in camera sua, nella Casa dello studente. Sul comodino ci sono due icone che spesso avvicina al cuore. Gliele ha regalate la madre della sua fidanzata Violetta, che è ortodossa. Le sfiora quando rimane deluso da un mondo «che è troppo cattivo». È in questi momenti che, a volte, sogna ancora Gesù, proprio come quella notte nell’Egeo, e torna a sperare. «Diventerò avvocato? Magari, un giorno... se Dio lo vorrà».

PAROLA CHIAVE: AFGHANISTAN

  

L’Afghanistan è un Paese ad assoluta maggioranza musulmana (99% della popolazione). Nella sua storia recente ha conosciuto numerose guerre: l’invasione dell’Urss dal 1979 al 1989 contro i mujaheddin (“patrioti” islamici) finanziati dagli Usa e il successivo scontro interno tra i talebani e i mujaheddin. I talebani presero il potere nel 1996 introducendo una versione estrema della legge islamica e il burqa per le donne. Dopo l’11 settembre 2001 gli Usa attaccarono l’Afghanistan che dava rifugio a Bin Laden e rovesciarono il regime integralista. Attualmente la situazione è instabile con gravi attentanti anti-governativi.

IL LIBRO: IN FUGA VERSO LA SPERANZA

Il viaggio di Alì Ehsani è stato da poco raccolto nel libro Stanotte guardiamo le stelle, scritto con Francesco Casolo e pubblicato da Feltrinelli (272 pagine, 15 euro). Alì ė ora impegnato a presentarlo in tutta Italia. «Prego di rimanere umile anche se diventerò qualcuno», ci confida. «Bisogna sempre ricordarsi delle proprie radici, della propria storia».

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