In famiglia lo si capisce sin da subito: il rapporto nonni-nipotini è forse quello più proficuo, gioioso e meno conflittuale che ci sia. Forse perché le due età si assomigliano, forse perché l'affetto sganciato dall'ansia dell'educare ma basato su un amore profondo regala il vero piacere di stare insieme. Il risultato è comunque che da questo rapporto nascano situazioni sorprendenti. Mettete insieme un anziano e un bambino piccolo e i due si comprenderanno perfettamente. Lo avevano già capito e sperimentato a Seattle, alla scuola materna Providence Mount St Vincent (di cui abbiamo parlato proprio su questo sito), un istituto frequentato da 125 bambini dai tre ai cinque anni che ha la particolarità di nascere come casa di riposo in grado di ospitare 400 anziani con un'età media di 92 anni. La riuscita dell'esperimento ha fatto sì che nella città americana le famiglie facciano a gara per ottenere un posto in questa scuola.
Il progetto educativo, arriva anche in Italia, per la precisione a Piacenza dove Unicoop, una Cooperativa sociale che offre servizi per l'infanzia e per gli anziani, servizi educativi e per il disagio sociale, ha aperto il primo asilo nido proprio in una casa di riposo per la terza età dando vita, anche qui a un esempio positivo di "educazione intergenerazionale".
Rispetto a Seattle in questa esperienza italiana sono coinvolti bambini ancora più piccoli, quelli del asilo nido, con un'età che va dai 6 mesi ai 3 anni. Ma il concetto è lo stesso. Cucina, pittura, lettura, giochi sono tutte attività che piccolissimi e vecchissimi possono fare tutti insieme imparando i primi, e mantenendosi attivi i secondi. Un'esperienza promossa dalla coordinatrice del progetto Elena Giagosti, che segnala con orgoglio il fatto di rappresentare ormai un argomento per numerose tesi di laurea. Nel sito dell'istituto spiega bene le finalità del progetto: «Abbiamo realizzato un Nido d’Infanzia e una Casa per Anziani all’interno della stessa struttura; è un luogo di incontro sociale, culturale ed educativo; il punto di scambio di esperienze tra gli anziani in grado di offrire alla società le proprie capacità e le nuove generazioni in crescita».
Una ricetta semplice ed efficace che già a Padova, anche se non sotto la forma di vero e propria scuola materna o nido, è da tempo utilizzata presso la Civitas Vitae, un luogo che sarebbe riduttivo definire "casa di riposo" perché è molto di più. In una sorta di cittadella, una città nella città, è attivo da qualche anno un progetto basato proprio sul valore della forza che può generarsi dal legame tra diverse generazioni. Qui giovani, anche disabili, e anziani convivono. I bambini che frequentano l'asilo nido e la scuola materna oltre a essere seguiti da educatori professionali, hanno la fortuna di imparare ad andare in bicicletta con dei nonni e questi nonni imparano a usare gli strumenti digitali come pc o tablet grazie ai bambini.
Insomma un passaggio continuo e ininterrotto di affetto, esperienza e sapere che non può che fare del bene in ogni senso.