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venerdì 13 settembre 2024
 
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Allarme sicurezza: la flotta militare di Putin al largo delle nostre coste

23/02/2023  Aumenta il numero delle navi russe nel nostro mare e anche la loro aggressività. Il rischio di incidenti con conseguenze imprevedibili è alto, dice, in audizione alla Camera, l'ammiraglio Credendino. E intanto un'altra nave con missili ipersonici si appresta a entrare nel Mediterraneo

Denuncia «l’aumento impressionante dei numeri della flotta russa nel Mediterraneo e nel Mar Nero a un livello che non si vedeva nemmeno ai tempi della guerra fredda». Il capo di Stato maggiore della marina, ammiraglio Enrico Credendino, in audizione alla Camera, Commissione difesa, https://webtv.camera.it/evento/21830 rivela che «un numero alto non è una minaccia diretta al territorio nazionale, ma aumenta tantissimo la tensione. I russi hanno un atteggiamento aggressivo che non era usuale nel Mediterraneo e prima era evidente solo nel Baltico. Abbiamo avuto l'occasione, per esempio, in cui una nave russa ha lanciato dei droni verso l'autorità americana che stava facendo attività in volo e una nostra nave si è interposta tra le due per essere pronta a tutelare gli arei americani. Il rischio di incidente è possibile e quando c'è un incidente di questa natura non si sa mai dove si può andare a finire». Al momento sembra siano una decina le navi militari russe che stazionano soprattutto tra il basso Adriatico e l’alto Ionio. «Fino a qualche settimana fa», ha detto ancora Credendino, «c’erano 18 navi russe, 15 navi e tre sommergibili compreso uno balistico, dopo un anno di attività alcune di queste navi sono dovute rientrare in Russia, ce ne sono una decina attualmente. Nel Mar Nero invece le navi sono 25». Tra le unità presenti anche una petroliera militare, la Akademik Pashin, ufficialmente classificata come nave cisterna, ma conosciuta dalle intelligence di tutto il mondo come nave spia. Segnalata due anni fa in Francia lungo la costa di Cherbourg nello stesso momento in cui un sottomarino nucleare francese svolgeva le sue esercitazioni e poi avvistata in diversi siti sensibili, si troverebbe adesso, secondo il sito italmilradar, nel canale di Otranto. Sembrerebbe che, dopo essersi fermata sul cavo sottomarino OteGlobe che va da Bari alla Grecia, stia percorrendo il tratto lungo il tubo sommerso del tap, che trasporta il gas naturale dall’Azerbaigian all’Italia.

A quella che può essere considerata a tutti gli effetti una miniflotta militare di Putin si aggiungerà presto una modernissima nave russa. L’ammiraglio Credendino ha specificato che l’unità «in questo momento è in Sudafrica e ha imbarcato i missili ipersonici: non sappiamo se siano efficaci o meno, questo lo vedremo, ma la nave entrerà nel Mediterraneo».

«Noi forse non ne siamo abbastanza consapevoli, sembriamo distratti dalle questioni di energia e bollette, ma ci sono questioni di sicurezza che riguardano le nostre coste che dovrebbero essere più all’attenzione delle persone e del Governo», aveva detto nei giorni scorsi Lucio Caracicolo, direttore di Limes. «Il rischio di un allargamento del conflitto è reale».

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