Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani).
Piace poco o nulla. «E' una manovra
a somma zero, gli sgravi fiscali saranno annullati dai tagli ai servizi
pubblici locali». Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli commenta la
legge di stabilità scuotendo la testa. “«Due sono i
limiti evidenti», spiega Bottalico: «non segna
una svolta, una presa di distanza dalle politiche di austerità che soffocano
l'economia, e molti dei suoi aspetti positivi in termini di sgravi fiscali per
il lavoro, per le famiglie con figli e le imprese, rischiano di essere
annullati dall'effetto dei tagli al welfare o dall'aumento dell'imposizione
fiscale, cui vengono costretti gli Enti locali.
La richiesta
netta e forte al governo è di ritirare i tagli alla spesa sociale, e di fare la
propria parte per ricomporre un quadro di lealtà istituzionale fra i vari
livelli di Governo».
«Al cittadino», prosegue Bottalico, « non viene alcun beneficio reale se il Governo
attua degli sgravi fiscali e li finanzia imponendo dei tagli lineari agli Enti
locali, che finiranno per annullare gli effetti positivi della manovra in
termini di tagli al trasporto pubblico locale, al diritto allo studio, alla
sanità ed all'assistenza. Per evitare un altro anno di deflazione al Paese –
conclude il presidente nazionale delle Acli - serve il coraggio di una svolta, allentando
il deficit di almeno un punto in più di quello indicato dal Governo. Con tali risorse si può aiutare la domanda interna rendendo più
flessibile il patto di stabilità per i Comuni, e si può finanziare una misura
nazionale di contrasto alla povertà assoluta, come chiede l'Alleanza contro
la povertà in Italia, un ampio cartello di associazioni che ha proposto
all'Esecutivo l'introduzione del reddito di inclusione sociale (reis) a partire
dal 2015».