Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana…
Non proprio: diciamo nel 1977, al cinema Roma di Vicenza un giovanotto sedicenne, appassionato di fantascienza, sedeva in sala. Si dava il film Guerre stellari. Lo avrebbe visto tre volte di seguito prima di tornarsene a casa a notte fonda.
«Ne rimasi folgorato», ammette Amedeo. Perché da allora Star Wars (da noi Guerre Stellari), il cui incipit sopracitato avranno sicuramente riconosciuto i fan della saga cinematografica più famosa al mondo, sarebbe diventata la sua grande passione, meglio, «la mia innocua pazzia», come ama definirla.
Una passione che ha portato Amedeo Tecchio, un distinto cinquantaquattrenne dai capelli bianchi, consulente in tecnologie automobilistiche, a collezionare più di 15 mila oggetti legati alle celeberrime pellicole di George Lucas. Una collezione, è proprio il caso di dirlo, “stellare”, che ha già fatto un trasloco, dall’abitazione di Tecchio a due magazzini a Camisano Vicentino, in provincia di Vicenza, dove il collezionista ha trasferito tutti i suoi pezzi, in attesa che qualcuno gli offra la possibilità di esporli in uno spazio aperto a tutti. E Tecchio è pure diventato il presidente dell’Associazione Galaxy, fanclub ufficiale riconosciuto dalla Lucas Film, che organizza eventi e mostre in tutt’Italia ed è composto da oltre duecento appassionati.
«Negli anni, grazie al mio lavoro che mi ha portato a viaggiare molto, ho potuto contattare tanti altri appassionati di Star Wars in tutto il mondo che mettevano in vendita i loro oggetti. Poi è arrivato eBay e tutto è stato ancora più facile. Non ho mai tenuto il conto dei soldi che ho speso per questo».
Non pochi, in realtà, sebbene oggi certi pezzi valgano sul mercato dei collezionisti assai più di quanto ci mise Tecchio per entrarne in possesso. Ma la passione supera tutto. Anzi, come direbbe il Maestro Yoda: «Non c’è provare. C’è fare o non fare». Sta di fatto che il magazzino, anzi la Bettola di Yoda, come l’ha ribattezzato Amedeo Tecchio, è una miniera di cimeli tutta da scoprire. Un vero paradiso per i fan di Luke Skywalker e compagnia.
Si parte dai costumi. Veri pezzi da museo sono gli abiti e un manichino di Dart Fener a grandezza naturale. La divisa di Boba Fett, lo spietato cacciatore di taglie, composta da decine di pezzi, compresi gli scalpi intrecciati provenienti dalle code di cavalli australiani, è la preferita da Tecchio.
Ma poi si trovano decine di riproduzioni in tutte le misure di R2-D2, il robot, e di Jabba the Hutt, il lumacone extraterrestre, e di tutti gli altri personaggi dell’universo fantascientifico della saga, da cavalieri Jedi, ai cloni, dagli imperiali ai soldati dell’Esercito ribelle. Sono migliaia le statuine di ogni taglia e materiale, fino alle mignon di un centimetro d’altezza. E in tutte le versioni: con abiti di colori diversi a seconda delle scene dei film.
«I costumi li ho trovati negli Stati Uniti o me li sono fatti fare appositamente da sarti che si dedicano solo a ciò», racconta il collezionista veneto.
Custoditi con cura in armadi e teche di vetro stanno giochi, figurine americane e italiane, album, cassette, portachiavi, tutto rigorosamente marchiato Guerre Stellari, dagli anni ’70 a oggi. Si trovano perfino i bagni schiuma, e le confezioni per i pop-corn. E ancora vecchi dischi di vinile e videocassette, originali e piratate, con l’incisione delle colonne sonore. «Se dovessi salvarmi da un naufragio, forse porterei con me le “pizze” originali in 35 millimetri del primo film della Trilogia, ma non potrei sopravvivere alla perdita del resto», scherza Tecchio.
In alcune boccette, Tecchio conserva persino la sabbia dei deserti tunisini dove sono stati creati i set dei film. In vari raccoglitori stanno le foto di scena rigorosamente autografate dagli attori: da Harrison Ford (Han Solo) a Peter Mayhew (Chewbecca), per dirne solo due.
«Non ho mai venduto un solo pezzo. Ci sono collezionisti che mi mandano assegni in bianco pur di convincermi a cedere alcuni cimeli. Ma da qui non si muove nulla», conclude.
La sua ambizione? Trovare un museo dove esporre tutti i pezzi, nessuno escluso. Per ora Tecchio fa visitare il magazzino a chiunque lo richieda e fa girare i memorabilia più belli in mostre, convention ed esposizioni.