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giovedì 12 settembre 2024
 
 

Amministratori nel mirino

21/03/2014  Incendi, lettere intimidatorie, aggressioni. Aumentano le minacce per gli amministratori pubblici che fanno il loro dovere. Come denuncia il terzo Rapporto di Avviso pubblico.

L’ultima morte in Lombardia, nel 2013. Si chiamava Laura Prati ed era il sindaco di Cardano al Campo, in provincia di Varese. Uccisa da un ex vigile sospeso dal servizio dopo una condanna per truffa e peculato. Lottare contro le mafie e contro la corruzione costa caro agli amministratori del nostro Paese. Incendi di auto e immobili, lettere con minacce e proiettili, spari sotto casa, fino a spingersi, nel 3 per cento dei casi anche all’aggressione fisica.
L’ultimo rapporto di Avviso pubblico, il network che riunisce oltre 240 tra Comuni, Province e Regioni, reso noto proprio nel giorno della memoria per le vittime delle mafie, snocciola cifre da guerra civile. Nel solo 2013 351 minacce ad altrettanti amministratori. La regione più colpita è la Puglia, con 75 casi, la prima del Nord l’Emilia Romagna che, con i suoi 10 casi si pone al settimo posto.
Le province con il maggior numero di intimidazioni sono state Palermo (25), Cosenza (23), Messina (18), Taranto (18), Foggia (17). Spesso si tratta di lettere intimidatorie, invio di proiettili, incendio delle automobili, fino ad arrivare alle aggressioni fisiche. Un’impennata negli ultimi tre anni. Dal 2010, data del primo rapporto di Avviso pubblico, alla fine del 2013 gli atti di intimidazione e minaccia contro gli amministratori pubblici sono aumentati del 66 per cento.

 
 
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