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domenica 16 novembre 2025
 
l'esperto
 

Andrea vittima della sofferenza di una solitudine che i ragazzi non sanno gestire

18/03/2025  Ivano Zoppi, segretario generale di Fondazione Carolina, commenta l’ultimo drammatico fatto di cronaca legato alla rete. Il suicidio del diciottenne Andrea Prospero

Cosa sia accaduto ad Andrea Prospero, lo studente di informatica trovato senza vita in un appartamento nel centro di Perugia, è ancora un mistero con punti oscuri da chiarire. Il 18enne sarebbe stato istigato al suicidio in chat, manifestava dubbi per lo stress da studio. Un coetaneo romano è finito ai domiciliari per istigazione o aiuto al suicidio, un altro campano è indagato per cessione di oppiacei. Nella sua stanza, 60 schede sim e 5 telefoni.

«Tra le pieghe della fragilità dei giovani si insinua facilmente la ferocia che si serve della Rete per fare male», commenta Ivano Zoppi, segretario di Fondazione Carolina. «Andrea, purtroppo, è una delle tante vittime della sofferenza di una solitudine che i ragazzi non sanno gestire, cercando conforto sul web. Una Rete che, in un modo o nell’altro, ti dà la sensazione di non essere solo, di essere capito e, come nel suo caso, di essere sostenuto e incitato a “trovare il coraggio” di compiere il gesto estremo». 

E continua, «due facce dello stesso strumento: da una parte il rifugio, per Andrea, nel quale trovare l’illusione di un ascolto. Dall’altra l’arma per ferire, manipolare e istigare. Sempre di uno strumento, però, stiamo parlando. E di come viene utilizzato». 

«La giustizia farà certamente il suo corso» conclude Zoppi; «i responsabili saranno individuati. Resta sempre quella terribile certezza: la rete non è “educabile” se non da chi la utilizza. Dipende solo da noi e dalla capacità di incontrarci e comprenderci al di là degli schermi che sembrano unirci, ma che spesso aumentano le distanze tra le nostre condotte e le emozioni che producono le nostre scelte nella vita reale».

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