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domenica 13 ottobre 2024
 
aziende di valore
 

Da Milano a Catania, un posto da chiamare casa

21/09/2021  L’azienda di arredamento ha lanciato un progetto per far fronte all’emergenza abitativa nelle città, in accordo con associazioni del territorio e istituzioni locali, creando luoghi di accoglienza per chi è in difficoltà economica o in una situazione di disagio e marginalità

L’emergenza abitativa in Italia riguarda circa un milione e mezzo di famiglie, delle quali 783 mila sono definite “a disagio acuto” e altre 692 mila “con disagio grave”. La pandemia, avverte Federcasa, ha aggravato il problema visto che una famiglia su 4 è in difficoltà a versare il canone di locazione e il 40% prevede di non farcela nei prossimi mesi. Ikea, l’azienda svedese di arredamento, ha lanciato il progetto “Un posto da chiamare casa” in collaborazione con associazioni del territorio e istituzioni locali per recuperare, riqualificare e arredare spazi vuoti, trasformandoli in posti di accoglienza destinati a ospitare e supportare chi ne ha più bisogno: da persone in difficoltà economica ai senza fissa dimora.

Nell’ultimo anno, infatti, Ikea Italia ha avviato sei progetti di accoglienza in collaborazione con altrettante associazioni. A Cassino (Frosinone) ha trasformato un immobile comunale sottratto alla mafia in un luogo di accoglienza e supporto per donne vittime di violenza, in difficoltà sociale ed economica, e i loro figli, insieme all’associazione “Risorse donna”. A Cagliari con la Onlus “Codice segreto” è stato allestito uno spazio dedicato a ragazzi disabili. A Milano con la cooperativa sociale “La Cordata” sono stati riqualificati 30 appartamenti per ospitare famiglie in grave difficoltà economica e sociale. A Roma, insieme a “Europe consulting” e “Binario 95”, Ikea ha immaginato una casa con 14 posti letto per offrire uno spazio protetto a donne e persone transessuali senza fissa dimora. A Catania, l’azienda ha collaborato a “Sottosopra abitare collaborativo”, un progetto per il contrasto della povertà abitativa e relazionale che promuove il reinserimento sociale delle persone senza fissa dimora con lo storico Palazzo De Gaetani, nel quartiere San Berillo, che ospiterà alloggi, spazi multifunzionali dedicati a laboratori e alla socialità. Infine, a Genova, insieme all’associazione “La band degli orsi” sta curando la riqualificazione di La Casa Rossa, una struttura in prossimità dell’Ospedale pediatrico “Gaslini” per accogliere le tante famiglie costrette ad affrontare il dramma della malattia di un figlio e che si trovano in condizioni economiche difficili.

«Confidiamo nel potere che ha il design di trasformare uno spazio in luogo, in grado di accogliere la vita, l’identità e le relazioni», spiega Asunta Enrile, Country retail manager & Cso di Ikea Italia, «con questo progetto abbiamo voluto contribuire a scrivere, insieme alle associazioni con cui collaboriamo, delle storie di rinascita e di riscatto, che siano di ispirazione per tutti». Ikea ha messo a disposizione non solo la propria competenza e i propri prodotti, ma soprattutto l’impegno dei propri co-worker sul territorio, che hanno concretamente contribuito ai singoli interventi. «Grazie allo speciale legame che abbiamo creato con il territorio, sottolinea Ylenia Tommasato, Country sustainability manager dell’azienda, «riusciamo a intervenire a sostegno di quanti si trovano in difficoltà, instaurando con associazioni e istituzioni collaborazioni virtuose, capaci di generare un impatto positivo sull’intera comunità locale». Il progetto può contare anche su una sezione dedicata sul sito www.ikea.it in cui sono raccontate tutte le collaborazioni tra l’azienda e le associazioni. Negli ultimi 10 anni sono stati oltre 700 i progetti di accoglienza che Ikea ha contribuito a realizzare in Italia.

 
 
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