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mercoledì 22 gennaio 2025
 
la fede su youtube
 

Beatrice Fazi è madre Marcellina nel film “Cento Cuori”

04/12/2024  Record di visualizzazioni su youtube per il film sulla Beata Clelia Merloni, fondatrice dell'Istituto delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù. La parola alle attrici, al regista Paolo Damosso e alle suore

Un momento delle rirpese, con, a destra, il regista Paolo Damosso
Un momento delle rirpese, con, a destra, il regista Paolo Damosso

«Nessuno è del tutto buono o del tutto cattivo, siamo tutti luci e ombre. Molto dipende dalle situazioni nelle quali ci troviamo». L'attrice Beatrice Fazi è madre Marcellina nel film Cento Cuori, che racconta la vita della beata Clelia Merloni (1961-1930), fondatrice dell'Istituto delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù. E proprio il Sacro Cuore, pilastro della fede di madre Clelia, è il focus dell'ultima enciclica di papa Francesco, Ci ha amati. «In essa si ritrova la sintesi del pensiero e della vita di madre Clelia. Nel cuore di Cristo lei impara ad amare, nel cuore di Cristo impara a superare l'odio e l'egoismo che subisce, nel cuore di Cristo impara a gestire la delusione», spiega Paolo Damosso, autore, regista e sceneggiatore del film, prodotto da Fogo Multimedia.

Uscito in primis su TV2000, e poi su diverse emittenti internazionali, da tre mesi è visibile su YouTube, oltre che in italiano, anche in spagnolo e portoghese. E presto arriverà la versione inglese. «I numeri delle visualizzazioni sono pazzeschi»  dice Damosso. «Cinquantamila per il film in italiano e con le versioni estere arriviamo a circa 630mila. Significa che abbiamo vinto la sfida. Questo film, di produzione italiana e recitato da attori italiani, si prefiggeva di parlare al mondo, quindi a sensibilità diverse. È stato possibile perché la congregazione delle Apostole ha una vocazione profondamente internazionale. E soprattutto perché la lingua di madre Clelia è universale, nei suoi valori e nel suo esempio». Si tratta della storia degli ultimi trent'anni (da fine 1800 al 1930) della vita di madre Clelia; in parallelo, e costantemente intrecciato, c'è un “giallo” che si svolge in un liceo dei giorni nostri e che riguarda il corpo docenti. Le due storie si avvicinano sempre di più dal punto di vista valoriale ed emotivo, fino ad arrivare quasi a una compenetrazione. Significa che cambiano le epoche, cambiano i vestiti, cambiano le ambientazioni, le abitudini formali, ma l'essere umano continua a porsi le stesse domande, ad avere le stesse fragilità, gli stessi egoismi, gli stessi slanci. Due storie, un solo cast, con nomi di primo piano, tra cui: Silvia Budri (madre Clelia), Massimo Bonetti, Alessandra Costanzo, Remo Girone, Giancarlo Ratti, Pamela Villoresi. Beatrice Fazi in entrambe le vicende rappresenta l'antagonista. In quella ambientata al tempo di madre Clelia, è madre Marcellina; in quella ambientata ai giorni nostri è la professoressa Sandra Proietti. Due donne che, per invidia, commettono degli errori. «Ho potuto comprendere bene madre Marcellina, perché nel mio lavoro di attrice il demone dell'invidia è sempre in agguato. Il rischio è di voler sempre primeggiare, nutrire il proprio ego. Perciò il mio sguardo non è mai giudicante, ma di comprensione» dice la Fazi. «Madre Marcellina vive le contraddizioni di chi si trova a ricoprire un ruolo di forte responsabilità. Probabilmente, in altre circostanze non si sarebbe comportata così. Vedo in lei una grande fragilità. Così la professoressa, che è semplicemente umana; si vede superare nella carriera da una collega amata da tutti, stimata dagli studenti, una donna bella con un matrimonio felice alle spalle, un padre affettuoso e, lei, che non ha nulla di tutto questo, agisce in maniera sbagliata, senza neppure rendersi conto della gravità. Lo capisce solo davanti alle conseguenze, e se ne pente. Non dovremo scandalizzarci della nostra umanità, ma confidare sempre nella misericordia di Dio. Il film finisce con uno sguardo di misericordia, il messaggio è bellissimo: il perdono è per tutti. Madre Clelia ha sempre perdonato, e questo la rende così preziosa da farti desiderare di essere come lei».

la beata Clelia Merloni, fondatrice dell'Istituto delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù
la beata Clelia Merloni, fondatrice dell'Istituto delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù

«Abbiamo tanto voluto questo film, per diffondere la storia della nostra fondatrice, che ha precorso i tempi, e che continua a parlare agli uomini e alle donne di oggi: le sue fatiche, le sue convinzioni, i suoi valori restano una chiave di volta anche per noi» sottolinea madre Miriam Cunha Sobrinha, superiora generale della Congregazione. «Io e alcune consorelle abbiamo partecipato attivamente al film, cucendo gli abiti d'epoca, ma anche impersonando le Apostole del passato, e aprendo le porte ai luoghi dove madre Clelia ha vissuto, come la sua stanza da letto». Un film “benedetto” dalle “Dio-incidenze”. «Quando per la prima volta ho indossato i panni di madre Clelia era il 21 aprile, lo stesso giorno in cui anni prima era morta mia mamma» confida Silvia Budri. «Un'emozione grande, che si è ulteriormente amplificata quando al mio arrivo, le sorelle mi hanno accolta abbracciandomi una per una, e sussurrandomi all'orecchio: bentornata madre Clelia!».

Cento cuori, il film sulla beata Clelia Merloni con Beatrice Fazi in versione integrale su YouTube

  

Video ©Suore Apostole del Sacro Cuore di Gesù, Streaming @ascjroma, versione del film in portoghese e spagnolo sul canale.

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